A Hollywood non fu molto valutata, ma la spigliatezza, raffinatezza e umorismo, ne fecero una grande attrice degli anni Trenta.
Era figlia di attori, il padre Richard Bennett e la madre Adrienne Morrison, a sua volta sorella della famosa Joan Bennett e di Barbara, tutti attori, che la spinsero a calcare il palcoscenico già giovanissima nel 1916 in "The Valley of Decision". Il produttore Samuel Goldwyn la chiamò a Hollywood per farle interpretare Cytherea nel 1924 e iniziò a farsi notare per la sua bellezza e modo di recitare. Ma nel 1925 si sposò per la seconda volta e questa volta decise di lasciare il cinema fino al suo divorzio nel 1929. Quando vi tornò, trovò il mondo cinematografico cambiato, ora si recitava parlando, i film non erano più muti, questo forse l'avrebbe bloccata, invece fu un lancio verso il successo. Infatti grazie alla sua voce e al suo veloce modo di parlare risultò simpaticissima con il suo primo film parlato "Il romanzo di Elena Neal", nel 1932 divenne popolare con "A che prezzo Hollywood?" (What Price Hollywood?) nei panni di una cameriera alle prese con un regista alcolizzato.
La sua specialità erano le commedie come nel 1933 “I nostri superiori” (Our Betters), "La via dell'impossibile" (Topper) del 1937, ma anche nei melodrammi era capace di mettere le sue caratteristiche recitative fondamentali come ne "Letto di rose" (Bed of Roses) del 1933 e "Dopo quella notte" (After Tonight) dello stesso anno.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale confluì tutte le sue energie nel patriottismo, abbandonò nuovamente il cinema per dedicarsi ad intrattenere le truppe che erano al fronte in guerra e si sposò anche con un colonnello dell'aviazione. Per tale impegno, Costance ricevette numerosi apprezzamenti e premi militari.
Intelligentemente negli anni Cinquanta Costance decide di investire nel make-up e fondò una sua linea di cosmetici e di moda, non abbondò il cinema, ma gli piaceva vivere come una persona normale: giocare a poker, sciare e divertirsi. Nel 1965 girò il suo ultimo film "Madame X" (id.) in cui recitava accanto a Lana Turner, fu l'ultimo impegno lavorativo per il grande schermo, perché morì improvvisamente a soli sessant'ani per un aneurisma celebrale. La Bennett aprì un grande sentiero per tutte le donne che recitavano in quegli anni, dimostrò che si poteva anche osare per aver successo, creando un nuovo tipo di donna cinematografica capace di parlare, far sorridere e soprattutto dimostrare di essere tenace e indipendente.
G.R.
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