E' considerato il padre fondatore della colonna sonora, ma fu anche intensissimo produttore di composizioni da concerto e da camera, opere liriche e teatrali, ma anche arrangiatore e direttore d'orchestra.
Già a pochi anni Erich era considerato un bambino prodigio da paragonare persino a Mozart, nato da una famiglia ebraica di Brünn, Moravia (oggi Brno, Repubblica Ceca) era figlio di Julius e Josefine che ben presto si trasferirono a Vienna, quando il piccolo aveva quattro anni, poiché il padre venne assunto come critico musicale di un giornale austriaco.
A otto anni benché sapesse già suonare il pianoforte, Erich iniziò a scrivere opere originali e a nove anni il padre lo presentò al grande compositore Gustav Mahler, il quale incoraggiò il padre a continuare la strada musicale per il proprio figlio.
Vennero subito pubblicate alcune partiture di Erich come il balletto "Der Schneemann" (Il pupazzo di neve), la Sonata per pianoforte n. 1 in re minore, e la suite per studio "Don Chisciotte". I compositori del tempo tra cui anche Richard Strauss rimanevano stupiti delle qualità di Erich, esaminavano le partiture e le trovavano ricche di originalità fatte di armonie audaci e stile molto grazioso.
Molte di queste composizioni iniziavano a essere rappresentate nei teatri e persino davanti i nobili del tempo, i quali erano ammaliati per il fascino di un giovane così bravo. A diciannove anni Erich divenne compositore d'opera molto apprezzato e successivamente direttore musicale e direttore d'orchestra.
Nel 1929 collabora con il famoso regista Max Reinhardt a Berlino ottenendo un clamoroso successo, mescolando la classica al jazz e innovando moltissimo la musica che fino a quel momento era sono sinfonica e legata alla cultura ottocentesca.
I due, poiché avevano collaborato insieme, si contattarono anche quando Reinhard si trasferì a Hollywood e nel 1934 il regista invitò l'amico compositore a raggiungerlo. Il regista aveva in mente di portare sul grande schermo "Sogno di una notte di mezza estate", ma lasciando le musiche di Mendelssohn come sottofondo e così Erich lo accompagno volentieri in questa nuova esperienza di lavoro.
Nel 1935 Korngold divenuto famoso per le sue composizioni venne chiamato dalla Paramount e dalla Warner Bros, quest'ultima gli volle fare un contratto in esclusiva, facendolo diventare il primo compositore per film cinematografici di fama mondiale. "Capitan Blood" (Captain Blood) del 1935 divenne un successo grande alla sua colonna sonora e rese celebre anche il protagonista Errol Flynn. Nel 1936 con "Avorio nero" (Anthony Adverse) l'Academy Award gli assegnò il primo Oscar come miglior colonna sonora.
Anche se il musicista aveva un contratto prestigioso con la Warner Bros, egli viveva tra le colonne sonore per i film hollywoodiani e la sua vita di vero musicista sempre legato all'Europa. Nel 1937 Korngold era in Austria per lavori musicali e fu preso di sorpresa vedendo i nazionalsocialisti battersi per Hitler, così decise di trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti facendo solo colonne sonore e non componendo più musica fonetica fin quando Hitler fosse rimasto al potere.
Nel 1938 Korngold scrisse la partitura per "La leggenda di Robin Hood" (The Adventures of Robin Hood) e vinse il suo secondo Oscar. Fino al 1946 compose colonne sonore e aiutò, grazie ai suoi forti guadagni, a fuggire dalla Germania nazista molti amici e rifugiati perseguitati.
Nelle sue opere cinematografiche affermò un nuovo stile a Hollywood fatto di musica illustrativa nella quale si sentiva il forte richiamo al concetto wagneriano del leitmotiv che scriveva per sottolineare certe scene. Tra questi si ricordano "Il principe e il povero" (The Prince and the Pauper) del 1937, "La figlia del vento" (Juarez) del 1939, "Lo sparviero del mare" (The Sea Hawk) del 1940, del 1941 "Il lupo dei mari" (The Sea Wolf) e del 1942 "Delitti senza castigo" (Kings Row) e del 1946 "Il prezzo dell'inganno" (Deception).
Dopo il 1946 il musicista abbandona l'idea di scrivere colonne sonore e torna alla musica classica con il Quartetto di archi n.3 op.34, il Concerto per violoncello op. 37, il Concerto per violino, op. 35, e la Serenata Sinfonica op. 39.
Ammalatosi nel 1947 per un attacco cardiaco e visibilmente invecchiato, la sua carriera rallentò notevolmente anche se continuò la sua produzione musicale e qualche esibizione come direttore d'orchestra della sue opere, ma essendo passato tanto tempo dal suo ritorno in patria, il pubblico lo aveva dimenticato e la critica lo snobbò e così tornò in America, ma anche qui svanì ogni tentativo di riprendere posizione nelle produzioni hollywoodiane.
Così nel 1954 tornò nuovamente in Europa, qui vi morì nel 1957, lasciando un patrimonio misto di composizioni musicali degne delle migliori partiture di musica classica e dall'altro un’energica musicalità nelle colonne sonore hollywoodiane che fecero cambiare ai compositori hollywoodiani il modo di considerare la musica da film.
G.R.
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