Bionda, affascinante e sensuale attrice che ha saputo sempre imporsi in ruoli mai troppo leggeri, sempre vicina ai grandi divi del tempo e diretta sempre dai migliori registri.
Il suo vero nome era Gloria Hallward, il padre Michel un architetto, la madre Jean MacDougall, attrice di teatro e docente di recitazione (aveva il nome d’arte Jean Grahame), la preparò fin da bambina a diventare una donna di palcoscenico, così durante il liceo alla Hollywood High School si trasferì a New York e fu impiegata in piccole parti a Broadway tra cui quella più famosa fu “A Highland Fling”. Proprio qui venne notata nel 1944 da Louis B.Mayer, il quale le fece un piccolo contratto di 250 dollari la settimana con la Metro-Goldwyn-Mayer, facendola debuttare per il grande schermo sempre nello stesso anno in “Blonde Fever”. Il successo arrivò con una parte significativa in “La vita è meravigliosa” del 1946, poi fu la volta nel 1947 di “Accadde a Brooklyn” e “Il canto dell’uomo ombra”. Negli studios di Hollywood la guardarono attentamente e alla Mgm capirono che Gloria non poteva essere impiegata in ruoli sdolcinati e di donna di famiglia, l’attrice aveva sensualità e il suo volto era affascinante e dunque si comprese benissimo che i suoi ruoli dovevano essere legati ai film noir della Rko come il noir “Odio implacabile” del 1947. Così gli anni Cinquanta si aprono con alcuni capolavori da lei interpretati in maniera impeccabile come “Il diritto di uccidere” del 1952 con accanto Humphey Bogart. Sempre nel 1952 si presentò dando il massimo dell’interpretazione in “Il bruto e la bella” con Kirk Douglas e Dick Powell e vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista. Non riuscì a sfondare pienamente e superare la concorrenza delle varie attrici del momento, ma era apprezzata da tutti, come il regista Cecil B.De Mille che la ingaggiò per il kolossal accanto a James Stewart in “Il più grande spettacolo del mondo” del 1952, poi fu il ritorno al noir in “L’avventuriero di Macao” (per questo film il produttore della Rko Howard Hughes si rifiutò di cederla per film come “un posto al sole” o “Nata ieri”), l’affascinante “Il grande caldo” del 1953 diretto con maestria da Fritz Lang con Glenn Ford, sempre dello stesso anno e con lo stesso attore e regista fece “La bestia umana”, poi “Anatomia di un delitto” del 1954, “La tela del ragno” del 1955 e Nessuno resta solo”, poi passò al musical “Oklahoma!” del 1955, ma fu un insuccesso e infine tornò al noir in “Strategia di una rapina” del 1959. Gli anni Sessanta la videro abbandonare il cinema, era stanca di fare film e voleva tornare al suo antico amore il teatro dove si esibì più volte, fu anche attratta dalla televisione che sul finire degli anni Sessanta iniziava a prendere piede in America. Intanto Gloria si era sposata per ben 4 volte con l’attore Stanley Clemens, il regista Nicholas Ray, lo sceneggiatore Cy Howard e il figliastro di Nicholas, Anthony Ray. La si rivedrà negli anni Settanta in qualche sporadico film senza però lasciare troppo entusiasmo e finendo i suoi anni (morì di cancro) nel ricordo di molti suoi fans i quali la nominarono ‘la ragazza della porta accanto’ e non potranno mai dimenticare la serietà, l’abilità, la spontaneità e il suo fascino sexy che la videro in tanti film protagonista indiscussa.
G.R.
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