Poco conosciuto, forse anche poco celebrato, ma fu un regista di teatro passato al grande schermo con successi commerciali e affermatosi con il titolo di specialista della commedia gag.
Henry Codman Potter nacque a New York City, il padre era un noto banchiere e investitore della città ed era il nipote del reverendo Henry Codman Potter, vescovo di New York. Henry studiò presso la St. Marks School e si laureò alla Yale University nel 1936, dove divenne anche membro della Yale Dramatic Association e Scroll and Key. Il giovane frequentò anche Yale School of Drama con George Pierce Baker e George Haight con i quali fondò il gruppo dei “Hampton Players” e uno dei primi teatri estivi americani con sede in Southampton, Long Island tra il 1927 e 1933. Nel frattempo Henry nel 1926 si sposò con Lucilla Wylie ed ebbe tre figli. Potter negli anni 1927-35 con l’amico produttore George Haight diresse numerose produzioni teatrali di Broadway, dove fu notato da alcuni produttori cinematografici e fu convinto a trasferirsi a Hollywood.
I suoi film erano commedie che ben presto divennero classiche ispirarono molti registi e permisero ad attori e attrici di affermarsi nella mecca del cinema. Se qualcuno pensasse che il cinema di Potter fu un cinema di maniera sbaglia di grosso, nelle sue commedie si poteva trovare caratteristiche come lo scambio di persona, il confronto tra persone di cultura e ceto sociale diverso. Sempre Henry dichiarò che lui era un regista di teatro prestato al cinema nel quale con maggior facilità riusciva a mettere in scena lo svelamento degli inganni, paradossi, discontinuità narrative, artificiosità della messa i scena. Questo portava la regia a non avere una caratteristica di riconoscimento, il pubblico non poteva dire che quel film era di H.C.Potter, la regia diveniva neutra e l’attore improvvisava in maniera spasmodica.
Rimangono opere molto belle ed eleganti come nel 1938 “La dama e il cowboy” (The Cowboy and the Lady), 1938, nel 1939 “L'ultimo ricatto” (Blackmail) con Edward G.Robinson finalmente in un ruolo non di cattivo, il musical “Follie di jazz” (Second Chorus), 1940 con Fred Astaire e lo stesso attore anche in “La vita di Vernon e Irene Castle” (The Story of Vernon & Irene Castle) del 1939, ma anche la divertente commedia del 1948 “La casa dei nostri sogni” (Mr. Blandings Builds His Dream House) con un simpaticissimo Cary Grant, sempre lui accanto Loretta Young ne “La moglie celebre” (The Farmer's Daughter), del 1947 che valse l’Oscar all’attrice. Ma il più celebre di tutti rimane “Hellzapoppin' o Il cabaret dell'inferno” (Hellzapoppin') del 1941, opera senza senso, comica fino alla follia dove non c’è storia e tutto il film è una storia assurda e divertente. Nel 1950 tentò anche il seguito del celebre film “La signora Miniver”, con “Addio, signora Miniver!” (The Miniver Story) riuscendo nell’impresa di poter tenere testa a un remake che all’epoca fu un grandissimo successo.
Potter era un grande appassionato di volo, durante la seconda guerra mondiale partecipò come sovrintendente delle operazioni della Royal Air Force a Phoenix in Arizona e poi come capitano per la Air Transport Command, portando merci in piccoli aerei alle basi militari della California. Legato ad un contratto della Rko, il regista ebbe una botta d’arresto causato dalle intransigenze e politiche eccentriche del produttore e proprietario Howard Hughes, tanto che Potter girò pochi film e alla fine del 1958 si ritirò a vita privata a New York, dove qui tornò al suo primo amore: il teatro, dove aprì un’agenzia teatrale con Richard Mayers.
G.R.
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