Le biografie delle Star di Hollywood


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Judy da bambina
la Garland da giovane
Judy Garland
Galnad con Mickey Rooney
Judy gioca a tennis
"Il mago di Oz"
"L'allegra fattoria" poster
con il marito Vincente Minnelli
con la figlia Liza Minnelli
Gene Kelly, Judy Garland, Vincente Minnelli sul set de "Il Pirata"
"Il mago di Oz" poster
"Incontriamoci a St.Louis" poster
"Love Finds Andy Hardy"
con il terzo marito Mark Kherron
con i figli Lorna e Joey
"Ti amavo senza saperlo"
"E' nata una stella"
"Vincitori e vinti"
durante un suo spettacolo musicale
In tarda età

L'allegra fattoria - Summer Stock

Judy Garland e Michey Rooney
 
 
Biografia 
 
 
                                                           
Judy Garland

Judy Garland

10 Giugno 1922, Grand Rapids, Minnesota, USA
22 Giugno 1969, Chelsea, Londra, Inghilterra

Cresciuta nello Star System hollywoodiano, la Garland divenne mito appena adolescente conquistando le platee di tutto il mondo, ma la sua stella per brillare dovette pagare un forte tributo sia nella vita pubblica che in quella privata.
Il suo vero nome era Frances Gumm e nacque in una piccola città del Minnesota. I suo genitori, Frank e Ethel erano attori di varietà, ma il padre abbandonò lo spettacolo per diventare un proprietario di un cinema, mentre la madre si occupava dei figli, e, forse per senso di frustrazione, organizzando spettacoli con le due figlie maggiori, le quali si esibivano in numeri musicali durante gli intervalli dei film. La piccola Judy, chiamata Baby Gumm, che era molto coccolata dalla madre, debutto all’età di soli tre anni in un piccolo numero “Jingle Bells”, suscitando un grande successo di pubblico. A soli undici anni cambiò nome, infatti le sorelle maggiori scritturate per uno show a Chicago vennero invitate dal presentatore George Jessel a cambiare il loro cognome Gumm in Garland. La piccola Frances cambiò a sua volta anche il nome in Judy, traendo spunto da una canzone di successo di Hoagy Carmichael.
L’ambizione della madre era quella di farle approdare al cinema, ma i vani tentativi avevano prodotto solo una piccola comparsata in un cortometraggio del 1929 intitolato “The Old Lady and the Shoe”.
Nel 1934 Judy, senza perdersi d’animo, trovò un agente Al Rosen e un suo fan Joseph L.Mankiewicz, i quali gli procurarono un’audizione alla Metro-Goldwyn-Mayer. Si racconta nelle cronache del tempo che fu convocata istantaneamente e la sua vivacità e spontaneità colpirono così tanto la segretaria di Louis B.Mayer, la signora Ida Koverman, e il talent-scout Jack Robbins, da chiamare immediatamente il pianista dello studio, Roger Edens, e il boss Mayer per assistere a questo talento della natura. In pochi giorni ebbe un contratto e Judy passò alla storia come la più veloce attrice della Mgm ad ottenere un simile trattamento.
Appena iniziata questa carriera, un lutto la colpì, morì infatti il padre, con il quale l’attrice aveva un forte legame e lei stessa diceva di essersi fatta “un mare di risate”. Naturalmente Judy all’epoca era poco più di una dodicenne e le leggi americane imponevano agli studios di assicurare ai propri attori minorenni un’adeguata istruzione. Così la Mgm la mandò a scuola, aveva delle scuole proprie, nelle quali si ritrovò con Lana Turner, Jackie Cooper, Deanna Durbin, Freddie Bartholomew. E nel 1936 apparve in un cortometraggio “Every Sunday” accanto alla Durbin e successivamente, sempre nello stesso anno girò “Pigskin Parade”, musical ambientato in un college, nel quale cantava tre canzoni che furono ben accolte dalla critica dell’epoca.
La Metro-Goldwyn-Mayer aveva quest’attrice nelle mani, ma non capiva come sfruttarla, così un giorno Roger Edens mostrò al boss Mayer quale tesoro aveva sotto contratto e cosa era possibile farne per lanciarla definitivamente come star.
Quando Clark Gable compì 36 anni, festeggiò con un party direttamente sul set del film “Parnell”, 1937, che stava girando in quel momento; Edens rielaborò una versione di “You Made Me Love You”, nella quale la Garland recitava il monologo “Dear Mister Gable” nella parte di una innamorata ammiratrice che scrive una lettera all’attore. Lo stesso Gable rimase di stucco per la bravura e la spigliatezza di questa giovanissima ragazza, la Mgm capì finalmente chi era Judy Garland e questo numero “Dear Mister Gable” ancor oggi lo si può vedere nel film “Follie di Broadway 1938” (Broadway Melody of 1938) del 1937.
Iniziò così la sua stagione che la vedi in “Thoroughbreds Don’t Cry”, 1937, accanto a Mickey Rooney, con il quale si strinse un forte legame affettivo oltre che lavorativo. Nel 1938 in “Listen, Darling” fu accanto a Freddie Bartholomew e in “Viva l’Allegria!” (Everybody Sing), sempre dello stesso anno fu affiancata dalla veterana di Broadway Fanny Brice.
Il pubblico in questi primi film si era innamorato della voce, squillante, vibrante, penetrante e molto espressiva, alla Mgm i direttori musicali la stimavano moltissimo, lo stesso Arthur Freed la indirizzo nel canto e gli proposero pezzi come “Swing, Mr.Mendelssohn”, “Zing Went the Strings of My Heart” e My Man” di Funny Brice. Negli anni a venire fece coppia fissa con Rooney nella fortunata serie Andy Hardy. L’occasione giusta arrivò al momento opportuno, quando nel 1939 la Mgm decise di portare sullo schermo il racconto per ragazzi di L.Frank Baum “Il mago di Oz” (The Wizard of Oz), imponendo alle sue casse uno sforzo da due milioni di dollari per realizzare un film a colori e come prima scelta fu nominata Shirley Temple. La piccola declinò e non fu disponibile, così la casa di produzione la sostituì con la Garland. Il film, dopo varie difficoltà sul possibile regista, fu affidato a Victor Fleming, che già era in fase di lavorazione di “Via col vento” (Gone With the Wind). L’operazione riuscì benissimo, grazie anche ad una valida sceneggiatura, effetti speciali divertentissimi e un gran cast, tra cui la Garland, che fece un’interpretazione di prim’ordine, suscitando nel pubblico e nella critica grande apprezzamento e gradimento.
La sua vitalità piaceva al pubblico, era sempre allegra, sincera, affettuosa e generosa e soprattutto amichevole, ma nella sua vita privata c’erano numerose tensioni che sfociavano in un appetito incessante, ma la Mgm voleva corpi longilinei e forme bellissime e in particolare Mayer la sorvegliava e la manteneva a dieta. In seguito scoprì che il suo amico con il quale condivideva l’appartamento era una spia appositamente pagata dalla Mgm, la quale serviva a riferire tutti i dettagli della sua vita e pare anche la madre della Garland fosse spiata in continuazione. All’epoca non c’erano farmaci sicuri e tutto era quasi una forma di sperimentazione, così per alleviare la fame dell’attrice si decise di somministrarle un medicinale al tempo molto in uso, la benzedrina, che doveva essere controbilanciata dai sonniferi. Questa terapia la portò alla dipendenza dei farmaci, fino a divenire un incubo per tutto il resto della sua vita. La ragazza tuttavia era ormai un’icona per il pubblico e la Mgm non esitò, pur sapendo le sue condizioni di salute, a sfruttarla fino in fondo. Quando si sposò nel 1941 con il direttore d’orchestra David Rose, sia Mayer che la sua casa di produzione non approvarono tale scelta ne fecero nulla per aiutarla al momento del divorzio. Negli anni Quaranta la Garlang fece altri musical tra cui “Le fanciulle delle follie” (Ziegfield Girl), 1941, “For Me and My Gal”, 1942, “Presenting Lily Mars” e “La parata delle stelle” (Thousands Cheer) del 1943, riscuotendo un buon successo. Ma è il 1944 che si riporta alla ribalta con “Incontriamoci a St.Louis” (Meet Me in St.Louis), forse il più affascinante musical della Metro-Goldwyn-Mayer sulla rappresentazione di una famiglia americana ad inizi Novecento. La Garland cantava, ma la prova più grande la dava nel suo stile recitativo che mai si era visto prima, una forte drammaticità e un’espressione affinata e sicura di ottima fattura. Il regista di quest’opera era Vincente Minnelli, che Judy sposò finalmente con l’approvazione della Mgm nel 1945, e nell’anno successivo l’attrice ebbe una bambina, che diverrà anch’essa famosa con il nome di Liza Minnelli. Il parto però non le giovò anzi peggiorò la sua crisi di salute, le condizioni psicologiche iniziavano ad avere alti e bassi, il marito la diresse ancora in un film drammatico “The Clock” 1945, nel 1946 in un episodio musicale di “Ziegfield Follies” (id.), e nel 1948 accanto a Gene Kelly in un colorato musical “Il pirata” (The Pirate).
Ancora una volta la Mgm non l’aiutò, non comprese la sua malattia, non accettò i suoi ritardi sui set e spesso anche i suoi scatti nervosi, che si andavano accentuando sempre di più. Proprio mentre girava “Il Pirata” si ammalò gravemente e al termine delle riprese fu costretta al ricovero forzato. Intanto in cantiere era già pronto “Ti amavo senza saperlo” (Easter Parade), con protagonisti la Garland e gene Kelly, che si infortunò all’ultimo e fu sostituito con timore dalla Mgm. Il risultato fu un successo, la Garland risultò ancora una volta simpaticissima in ogni scena e ancora una volta riuscì a nascondere le proprie sofferenze a quale pubblico che tanto le voleva bene.
Da questo successo si decide si fare nel 1949 “I Barkley di Broadway” (The Barkley of Broadway) con la stessa coppia, ama stavolta fu la Garland a dare forfait per motivi di salute, ma se si guarda con attenzione la sua filmografia veniva da lavori che l’avevano stanca moltissimo come “Parole e musica” (Worlds and Music), 1948, biografia musicale di Rogers e Hart, nel 1949 aveva girato “I fidanzati sconosciuti” (In the Good Old Summertime), remake musicale di “Scrivimi fermo posta” di E.Lubitsch. L’attrice non solo recitava in questi film, ma anche cantava e ballava, un grande sforzo per una persona che non aveva una buona salute. Nel 1950 decise di preparare tutte le canzoni per il film “Anna prendi il fucile” (Annie Get Your Gun), ma alla fine fu sostituita perché ritenuta ‘poco affidabile’, ma riuscì a terminare “L’allegra fattoria” (Summer Stock) dello stesso anno. Nel 1951 viene chiamata per sostituire June Allyson che stava per partorire in “Sua Altezza si sposa” (Royal Wedding), anche qui incise le canzoni, ma poco prima di cominciare si ammalò. La Mtero_goldwyn-Mayer che la vide cresce, sposare e dargli fama nel mondo, decise che era il momento di abbandonarla per sempre e rompere così il contratto.
Nel successivi quattro anni le cose cambiarono, si dedicò al varietà e ai concerti inaugurando la stagione al Palladium di Londra e per diciannove settimane si impiegò in un programma musicale al Palace di New York. Queste fatiche la fecero cedere ancora una volta, ma si riprese divorziò da Minnelli e sposò Sidney Luft, ebbe altri due figli, Lorna e Joey, con i quali mise su una casa di produzione indipendente la “Transcona”. Con questa sua creatura produsse per la Warner Bros nel 1954 “E’ nata una stella”, remake del 1936, diretto con grande maestria e spessore da George Cukor, che riuscì a darle finalmente quella dignità che le era stata tolta negli ultimi anni, accennando anche a qualche momento biografico dell’attrice. Purtroppo il film ebbe molti tagli, diverse manipolazioni e alla fine il risultato non fu dei migliori, ma Judy Garland tornava alla ribalta come star di prima grandezza. Questo però fu il film di chiusura della sua carriera come vera attrice, riuscirà a dare altre prove di talento in “Vincitori e vinti” (Judgement at Nuremberg) nel 1961 sotto la direzione di Stanley Kramer, nel 1963 ne “Gli Esclusi” (A Child Is Waiting) e sempre in questo stesso anno in “Ombre sul palcoscenico” (I Could Go on Singing), ma ormai non aveva più motivi per rimanere nel cinema.
Si dedicò così ai concerti nei quali il pubblico l’amava, l’acclamava e gli dava quel calore che le serviva per continuare; i suoi guadagni fiorivano sempre di più, pare avesse un patrimonio di otto milioni di dollari dell’epoca, ma che fosse stato mal amministrato e quindi pieno di debiti. La salute ormai l’abbandonava, spesso saltava i suoi concerti, il matrimonio fallito con Luft, la guerra per mantenere lei i figli, un altro matrimonio questa volta con Mark Herron divennero ben presto un motivo per i giornali per parlarne male e per rendere la sua vita un pettegolezzo. Eppure la sua forza la premiava sempre e la riportava alla luce in maniera smagliante, purtroppo la sua vita invece arrivò alla fine in un momento inaspettato quando, appena sposata con Mickey Deane, sembrava tutto tornato alla calma (sebbene fosse divenuta molto magra e nel viso sofferente), fu trovata dal marito morta nell’appartamento londinese a causa di un avvelenamento da sonniferi.
Così finì la sua sofferenza, dopo aver dato tutto al cinema, quel cinema non la ricambiò mai di nulla; James Mason, protagonista con la Garland in “E’ nata una stella”, disse giustamente al suo funerale: “Judy è stata una donna che ha dato così tanto e generosamente sia al suo pubblico sia agli amici, che non c’era moneta con cui poterla ripagare. E lei aveva tanto bisogno di essere ripagata, aveva bisogno di devozione e di amore in misura tale da superare le risorse di ognuno di noi”..


G.R.




 
Filmografia 
 
 
                                                           
Anno Titolo Titolo originale Personaggio
1936 Every Sunday Judy 
1936 Pigskin Parade  Sairy Dodd 
1937 Follie di Broadway Broadway Melody of 1938  Betty Clayton 
1937 Thoroughbreds Don't Cry  Cricket West 
1938 Viva l'allegria  Everybody Sing  Judy Bellaire 
1938 Love Finds Andy Hardy  Betsy Booth 
1938 Listen, Darling  'Pinkie' Wingate 
1939 Il mago di Oz The Wizard of Oz  Dorothy Gale 
1939 Ragazzi attori Babes in Arms  Patsy Barton 
1940 Andy Hardy incontra la debuttante Andy Hardy Meets Debutante  Betsy Booth 
1940 Musica indiavolata Strike Up the Band  Mary Holden 
1940 Little Nellie Kelly  Nellie Kelly/Little Nellie Kelly 
1941 Le fanciulle delle follie Ziegfeld Girl  Susan Gallagher 
1941 Life Begins for Andy Hardy  Miss Betsy Booth 
1941 I ragazzi di Broadway Babes on Broadway  Penny Morris 
1942 For Me and My Gal  Jo Hayden 
1943 Presenting Lily Mars  Lily Mars 
1943 Girl Crazy Ginger Gray 
1944 Incontriamoci a Saint Louis Meet Me in St. Louis  Esther Smith 
1945 L'ora di New York The Clock  Alice Mayberry 
1946 Le ragazze di Harvey The Harvey Girls  Susan Bradley 
1946 Ziegfeld Follies Ziegfeld Follies The Star in 'A Great Lady Has An Interview' 
1946 Nuvole passeggere Till the Clouds Roll By  Marilyn Miller 
1948 Il pirata The Pirate Manuela 
1948 Ti amavo senza saperlo Easter Parade  Hannah Brown 
1949 I fidanzati sconosciuti In the Good Old Summertime  Veronica Fisher 
1950 L'allegra fattoria Summer Stock  Jane Falbury 
1954 È nata una stella A Star Is Born  Vicki Lester / Esther Blodgett 
1961 Vincitori e vinti Judgment at Nuremberg Mrs. Irene Hoffman Wallner 
1962 Musetta alla conquista di Parigi Gay Purr-ee  Mewsette 
1963 Gli esclusi A Child Is Waiting  Jean Hansen 
1963 Ombre sul palcoscenico I Could Go on Singing  Jenny Bowman 

Premi:

Nomination miglior attrice
1955 E' nata una stella (A Star Is Born) 1954

Nomination miglior attrice non protagonista
1962 Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg) 1961

Golden Globe (Usa)

Golden Globe per miglior attrice
1955 E' nata una stella (A Star Is Born) 1954

Nominato Golden Globe per miglior attrice
1962 Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg) 1961

1962 Vinto Golden Globe - Cecil B. DeMille Award

BAFTA Awards (Inghilterra)

Nomination Bafta per miglior attrice straniera
1956 E' nata una stella (A Star Is Born) 1954

G.R.


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