Fu chiamata “La bionda di platino”, ebbe una carriera ridotta a pochi anni
di successo, ma tanti quanti bastarono a rimanere tra le stelle di Hollywood
per il suo fascino sensuale e aggressivo.
Jean Harlow nacque a Kansas City nel Missouri, ma il suo vero nome di
battesimo era Harlean, i genitori, il padre medico Montclaire Carpenter e la
madre Jean Harlow, divorziarono quando la bambina aveva appena dieci anni.
Così la piccola prese il nome della mamma Jean, si trasferì a Chicago a 15
anni per debuttare nei film muti. Con una voce dal tono nasale molto
particolare, la pelle candida e un corpo ben proporzionato non sfuggì agli
occhi dei produttori.
Nel 1926 si sposò, senza crederci troppo, con Cahrles McGrew, unione che
ebbe una durata brevissima in quanto ci furono dei forti contrasti con i
familiari, poiché la madre di Jean si risposò con Marino Bello, un dandy che
si vantava di saperci fare con gli affari e invece tormentava la giovane
attrice, che nutriva un odio profondo per questi.
Sul finire degli anni Venti, tutta la famiglia Harlow si trasferì in
California, qui tra migliaia di bellissime ragazze pronte a tutto per il
cinema fu notata la Jean e messa subito a disposizione delle major, ma
l’unico a capire di quale talento fosse dotata la bionda fu il produttore
Howard Hughes che gli affidò la parte principale in uno dei primissimi film
sonori “Angeli dell’inferno” (Hell’s Angels), 1930. Su di un racconto di
aviazione Jean Harlow divenne una star di prima grandezza, ma a causa dei
tempi e della moralità la sua celebrità ebbe fama brevissima. Il pubblico
l’apprezzava per la sua personalità disinvolta, per i suoi capelli biondo
platino, ma le parti che le vennero affidate in seguito a questo enorme
successo la misero alla berlina dei circoli della moralità e dei puritani
come mai prima era accaduto. A ciò si deve mettere in conto che l’impiego di
quest’attrice così particolare non fu esaltato da veri film commerciali e le
storie, ma soprattutto le sceneggiature, la ridicolizzavano ancora di più.
Lo stesso Howard Hughes che l’aveva lanciata a stento fingeva di
riconoscerla e il contratto, che le aveva fatto firmare, non venne mai
rispettato tanto che Jean, vistosi dimenticata da Hollywood, fu costretta a
esibirsi nel Midwest e sulla costa atlantica in esibizioni rovinose. Per
tornare al successo fece un incontro decisivo con il produttore della
Metro-Goldwyn-Mayer Paul Bern, che riuscì a convincere il capo Mgm Irving
Talberg che la Harlow aveva tutti i numeri per far parte del più grande e
prestigioso marchio hollywoodiano.
La Mgm fece recidere il contratto con Howard Hughes e subito la mise al
lavoro nel film “Red_Headed Woman” nel 1932, nel quale compariva con una
parrucca color rame, forse per far stemperare i ricordi del passato. Ancora
una volta fu attaccata dai puritani, ma la Mgm era troppo forte, non la fece
demoralizzare e anzi la sostenne senza indugi. L’attrice bionda, sebbene
giovane e spensierata, capì che poteva così arrivare al successo e decise di
sposarsi per la seconda volta proprio con Paul Bern, il prescelto e il
premiato visto che fu proprio lui a riportarla sulla retta via. I due
facevano una coppia originale perché lui era timido, intellettuale e
moderato, mentre lei era sempre più estroversa e con una voglia incredibile
di vivere . Ma la sfortuna si abbatté nuovamente e dopo soli due mesi Bern
si suicidò. Sebbene ci furono polemiche e pettegolezzi, la Harlow, toccata
profondamente, decise di impegnarsi nel lavoro cinematografico ,
partecipando a una decina di film per la Mgm. Così “Lo schiaffo” (Red Dust),
1932, “Argento vivo” (Bombshell), 1933, “Pranzo alle otto” (Dinner at Eight),
1933, “Sui mari della Cina” (China Seas), 1935 e “La signora per un giorno”
(Libeled Lady) del 1936 la imposero come una delle migliori attrici
brillanti degli anni Trenta.
Sulla scia del successo, ad appena un anno dalla morte del secondo marito,
si risposò nuovamente con Hal Rosson, operatore cinematografico, che
rassomigliava nello stile al marito defunto per fisico e psicologia, ma
anche questa esperienza finì dopo appena sei mesi. La Harlow nel 1934
divenne scrittrice e diede alle stampe un libro in chiave erotica dal titolo
“Today Is Tonight”, che ebbe vita breve, poiché la Mgm, attentissima alla
cura dell’immagine delle proprie star, la fece sparire dalla circolazione e
fu dimenticato da tutti. Nel 1935 Jean Harlow fu chiamata insieme con
William Powell in “Tentazione bionda” (Reckless). Powell aveva appena
divorziato da Carole Lombard e decise di sposare Jean. L’unione fu molto
agitata e assai tormentata e ebbe fine molto presto. Jean Harlow già durante
questa esperienza aveva contratto una forma di disfunzione renale che la
fece morire in brevissimo tempo. Era il 1937 ancora era al lavoro sul set di
“Saratoga” (id) con Clark Gable e, essendo malata gravemente, non potè
finirlo, così in alcune scene venne sostituita da una controfigura.
Sebbene sfortunata sul piano sentimentale, Jean Harlow fu detta negli Stati
Uniti ‘platinum blonde’ aveva un fascino molto seducente che riusciva a
riprodurre perfettamente nei suoi personaggi, divenendo un sex-symbol di
Hollywood. All’inizio della sua carriera interpretava parti nella quali
prevalevano ruoli d’innocenza e spontaneità, ma a breve capì che così non
poteva andare da nessuna parte, tirò fuori le unghie mostrando a tutti
un’innata aggressività sensuale. Ben presto iniziò una sorta di leggenda
paragondola all’incarnazione del sesso, ma nella vita privata era invece
tutt’altro: una donna di grande semplicità, a tratti ingenua e molto
fiduciosa della gente.
G.R.
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