Fu moglie del più grande produttore di Hollywood, ma questo non gli impedì di essere a Hollywood una delle grandi attrice degli anni Quaranta grazie ad un particolare fascino e carisma senza pari, ma anche ad un talento recitativo unico.
Nacque a Tulsa in Oklaoma, il suo vero nome era Phylis Lee Isley, i suoi genitori, Phillip Ross Isley e Flora Mae, erano i proprietari di una catena di cinema (che ebbe molta fortuna in quanto nel 1929 riuscirono a dotare le sale con i primi impianti sonori all’avanguardia e per questo motivo fecero molti soldi, benché all’epoca vi fosse la famosa crisi finanziaria) e forse questo è stato il motivo della sua scelta nella vita. Iniziò ben presto a recitare in pubblico nella scuola Monte Cassino Junior College a Tulsa, retta dalle suore Benedettine, ma nel 1938 si trasferì a New York, frequentando l'American Academy of Dramatic Arts. Qui tra gli allievi dell'accademia incontrò il suo primo marito, il futuro attore Robert Walker che sposò nel 1939 ed ebbe due figli. Appena sposata la Jones partì per l'Oklaoma perchè Walker era stato ingaggiato per condurre alcune trasmissioni radio a 25 dollari la settimana, mentre lei era alla ricerca di una possibile parte. Sempre in quello stesso anno, venne chiama a Hollywood per fare il suo primo film: "Il confine della paura" (New Frontier) con accanto un altrettanto giovane John Wayne.
Il film, di serie B, ebbe un modesto successo commerciale, ma chi lavorava a Hollywood non poté fare a meno di notare la bellezza della ragazza, tra questi il famoso produttore David O.Selznick la notò e gli fece un provino, facendole ottenere un contratto di sette anni sotto la 20th Century Fox.
Fu così che venne ingaggiata per le riprese del film "Bernadette" (The Song of Bernadette), 1943, di Henry King, ruolo difficilissimo da interpretare, ma la giovane Phylis Lee Isley Walker cambiò subito il nome, (grazie anche al produttore Selznick, il quale scelse Jennifer e un cognome semplice come Jones) e diede il meglio di sè. Il risultato fu eclatante successo di pubblico, elogi di critica e a soli 25 anni ottenne il premio Oscar come miglior attrice protagonista.
Un biglietto da visita come questo a Hollywood non lo ebbe nessuno e permise alla Jones di rimanere tra le vette delle celebrità, intanto l'attrice e il produttore Selznick si frequentavano sempre più, c'era un certo feeling; la Jones appena ottenne nel 1945 il divorzio dal marito Walker e nel 1949 convolò a nozze con il mega produttore, matrimonio dal quale ebbe una figlia e che durò fino al 1965 anno della morte del marito.
Durante gli anni Quaranta ebbe il maggior successo, interpretò alcuni classici come “Da quando te ne andasti” (Since You Went Away), 1944, dramma sulla guerra, la simpatica commedia "Fra le tue braccia" (Cluny Brown) del 1946 di Ernst Lubitsch, con King Vidor girò il celebre "Duello al sole" (Duel in the Sun), 1946, nel quale appariva in tutto il suo sensuale aspetto tanto da far gridare allo scandalo e alla censura. Nel 1948 fu la volta del commovente “Il ritratto di Jennie” (Portrait of Jennie) di William Dieterle, sotto Vincent Minnelli interpretò con grande stile "Madame Bovary" (id.), 1949, e sempre in questo stesso anno con John Huston recitò "Stanotte sorgerà il sole" (We were strangers).
Selznick era estasiato dalla bellezza della Jones, dai suoi occhi profondi e intensi e per questo motivo oltre a sposarla decise anche di coltivare la carriera dell’attrice, portandola sempre ai massimi livelli. Il fiuto infallibile del produttore era ormai una leggenda presso Hollywood, suoi successi commerciali avevano raggiunto le più alte vette e affidarsi a Selzick significava non sbagliare mai. È da notare anche il fatto che spesso alla Jones furono fatte proposte di ruoli anche importanti, ma proprio per il fatto di essere sotto il produttore dovette rifiutare numerose parti.
La carriera della Jones negli anni Quaranta fu una serie di successi commerciali molto consistenti, ma già negli anni Cinquanta questo mito venne a calare, dopo due film di cassetta "Gli occhi che non sorrisero" (Carrie) e "Ruby fiore selvaggio "(Ruby Gentry), entrambi del 1952, fu ancora una volta Selznick a intervenire e a proporgli un film in Italia con Vittorio De Sica dal titolo “Stazione Termini” del 1953. Anche questo film riscosse poco successo, sembrava che la carriera della Jones fosse in bilico, ma ancora una volta è Selznick a farle interpretare due ruoli che ebbero un trionfo di pubblico con il classico sentimentale “L’amore è una cosa meravigliosa”, 1955, e lo strappalacrime “Buongiorno, Miss Dove!” (Good Morning, Miss Dove) dello stesso anno. Gli anni Cinquanta si conclusero in maniera negativa nel 1957 con "Addio alle armi" (A Farewell to Arms), un film che doveva essere un kolossal e invece si trasformò in un filmone senza troppa energia. Nel 1962 la Jones tentò nuovamente di tornare alla ribalta con "Tenera è la notte" (Tender Is the Night), ma anche questo fu un vero e proprio fiasco.
Intanto nel 1965 suo marito Selznick e produttore muore, la sua carriera si fermò così, non aveva più il sostegno vitale e delle idee del suo mecenate, tento forse anche di suicidarsi, ma conobbe l’industriale Norton Simon e convolò a nozze per la terza volta.
Nel 1974 è la volta de “L’inferno di cristallo” (The Towering Inferno), è il suo ultimo film ed forse il migliore dall’ultimo suo successo del 1955. Da qui in poi non apparirà mai più sullo schermo, nel 1993 diventerà nuovamente vedova e le sue apparizioni in pubblico sempre più rare. Rimarrà nel pubblico il ricordo di averla vista recitare sempre con grande passione e sensualità, ma anche con rigore e professionalità in ogni suo film, dimostrando sempre a tutti di aver avuto doti di grande attrice.
G.R.
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