Grazia, fascino ed eleganza erano le sue doti migliori che sapeva sfruttare al meglio quando compariva sul grande schermo nelle commedie brillanti, facendosi apprezzare dal pubblico che l’amava.
Si chiamava Myrna Adele Williams, era nata a New York, il padre un politico di origini scozzesi, la madre casalinga, ma con la passione per il teatro e la musica. Morto prematuramente il padre, Myrna, la madre e il fratello minore, ancora piccoli, si trasferirono a Los Angeles. Qui la ragazza entrò a quindici anni a far parte delle compagnie locali come attrice e ballerina. Nel 1923 danza e recita Grauman's Chinese Theatre di Los Angeles e proprio mentre si esibisce in uno spettacolo fu notata da Rodolfo Valentino il quale con insistenza la volle nel suo film “A che prezzo la bella?” (What Price Beauty?) del 1925. Prima apparizione sullo schermo nei panni di una femme fatale molto seducente. Con il suo viso bello ed esotico venne impiegata per tutti anni Venti in parti che la ritraevano come una vamp o una seduttrice di uomini. Ebbe la fortuna all’inizio degli anni Trenta di trovarsi a cavallo con il sonoro, il quale gli diede la spinta giusta permettendogli di parlare e farsi notare per il suo stile recitativo brioso. Da donna fatale fu trasformata in ironica moglie o capricciosa ereditiera grazie alla Metro-Godlwyn-Mayer, che nel 1933 l’affincò a William Powell nella serie di grandissimo successo di pubblico e critica “L’uomo ombra” (The Thin Man). Il regista W.S.Van Dick, basandosi sull’omonimo romanzo di Dashiell Hammett, portò in scena due coniugi detective, i quali grazie anche a battute ben articolate e bevute, permisero alla Loy di dimostrarsi una brillante attrice ironica, scanzonata e anche fascinosa.
Nel 1936 nella commedia, ancora in coppia con Powell, in “la donna del giorno” (Libeled Lady), dello stesso anno “Il paradiso delle fanciulle” (The Great Ziegfeld), nel 1938 con Cary Grant in “Gli arditi dell’aria” (Test Pilot), nel 1940 “Ti amo ancora” (I Love You Again), la brillante commedia “La casa dei nostri sogni” (Mr.Blandings Builds His Dream House). Forte ruolo drammatico in “I migliori anni della nostra vita” (The Best Yaers Of Our Lives) del 1946 diretto da William Wyler, in cui interpretava con grazie a garbo la moglie di un reduce di guerra interpretato da Fredric Marsh.
Quando scoppio la seconda guerra mondiale si impegnò come crocerossa e si dedicò all’UNESCO con spettacoli d’intrattenimento per le truppe americane che era al fronte in guerra. Negli anni Cinquanta si diradano gli impegni cinematografici alcune sue apparizioni risultano ancora divertenti come “Dodici lo chiamano papà” (Cheaper By The Dozen) del 1950 con Clifton Webb, nel 1958 con Paul Newman in “Dalla terrazza” (Fro The Terrace), “Merletto di mezzanotte” (Midnight Lace) del 1960 e “Sento che mi sta succedendo qualcosa” (The April Fools) del 1969 con Jack Lemmonn. Una delle ultime sue apparizione fu in “Airport '75” (id.) del 1975, perché in quegli anni si dedicò attivamente alla televisione e al teatro, ma non più il cinema era adatto a lei. Diceva: “La vita non è un avere e un prendere, ma un essere e un divenire” e lo dimostrò ogni volta che apparve sul grande schermo e il pubblico seppe sempre apprezzarla con grande affetto e stima.
G.R.
|