Le biografie delle Star di Hollywood


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Mae West
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"Lady Lou" poster
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"Mia bella pollastrella"
"I'n no angel" poster
in tarda età

"Go West Young Man"
 
 
Biografia 
 
 
                                                           
Mae West

Mae West

17 Agosto 1893, Woodhaven, New York, USA
22 Novembre 1980, Hollywood, California, USA

Fu definita “la dea peccato”, ma più che peccato metteva in evidenza quel modo di fare e interpretare la moda che avrebbe poi rivoluzionato i costumi sessuali di tutti nei futuri sessant’anni.
Ben poco si sa della sua famiglia, e anche di lei è incerta la data di nascita se sia 1893 o 1986, la cosa certa che non arrivò nel mondo dello spettacolo già adulta, ma fece la gavetta cominciando a lavorare sin dall’età di sei anni. Le parti che fece erano le più svariate e aveva impersonato tutti i tipi di bambini che il teatro avesse a disposizione dal “Piccolo Lord” alla piccola Eva.
La sua carriera mutava con l’andare avanti degli anni, e più maturava più i suoi ruoli cambiavano e così era apparsa come la “Baby Vamp”, aveva inventato lo “shimmy”, un ballo in quegli anni in America fu un hit, nel 1926 era divenuta una stella nel vaudeville e nel teatro era richiestissima con le commedie scritte di suo pugno. È qui che nasce la sua vivacità di donna sessualmente emancipata, certi titoli come “Sex”, “Diamond Lil”, “The Costant Sinner” e “Pleasure Man” raccontavano storie, ma con risvolti all’epoca molto pesanti sotto il profilo morale dei costi in quel periodo. Ad esempio in “The Drag” la storia parla di alcuni omosessuali, ma questa commedia non riuscì ad arrivare neppure a New York per paura che scatenasse all’interno della comunità accese contestazioni. “Pleasure Man” ebbe un processo per oscenità, combattutissimo in aula, ma che alla fine fece trionfare la stessa West. La leggenda volle che Mea West divenisse icona di un atteggiamento perverso e scandaloso, ma questo episodio del processo ad una sua commedia tende a significare che la donna, si lanciava in argomenti scabrosi, ma poi alla fin fine non osava più di tanto, e forse aveva un’ironia che all’epoca non fu capita in pieno.
Era l’unica del suo tempo a trattare il sesso in una chiave quasi comica, le sue battute allusive come “E’ una pistola che hai in tasca o sei solo contento di vedermi?” lasciavano in imbarazzo la gente del tempo, oggi risulterebbe tutto più semplice, ma al tempo fu indicata come una donna dai costumi negativi, mentre una valanga di puritani gli si scagliavano addosso quotidianamente.
Fu proprio nel 1928, dopo continue proteste e procedimenti giudiziari, che si convenne di creare un proprio codice morale da applicare agli spettacoli teatrali, per molti fu un passo in avanti verso una cultura moderna che tutelasse i ben pensanti, ma per altri fu un passo indietro nei confronti della libertà di parola.
Se il teatro aveva trovato la sua censura, il cinema non aveva ancora fatto questo passo, e così la West la diva si cimentò nella celluloide e divenne per così dire ‘la parodia del sesso’. Questo perché si presentò sulla scena non più giovane, ma di mezza età e il suo corpo non appariva più rotondo, ma piuttosto in carne, e il trucco che usava la rendeva già massiccia e fuori tempo. Gli abiti indossati ne concludevano il personaggio: piume e volant stile Belle Epoque e tant’altri vestiti-costumi tipici della sua maschera che la rendevano sessualmente intrigante quanto mai inimitabile per quell’epoca.
Nel cinema faceva l’interprete di se stessa e come la si vedeva fuori nella realtà così era nelle pellicole, le quali erano curate dalla stessa West nella sceneggiatura scritta di suo pugno, gli attori che partecipavano al film venivano anch’essi scelti dalla diva e il regista comandato a bacchetta.
Era o meglio sembrava una sorta di clown, ogni cosa che le stava intorno diventava una ridicolo, ne riusciva a smorzare il significato a favore di una risata. Dominava la scena, era un personaggio cinematografico nella perfetta definizione di questo termine.
Bastò il primo film nel 1932 “Night After Night” a far capire ai produttori che era meglio per loro dargli carta bianca che mettersela contro. Già in questo suo primo film, mai nessuna donna ebbe il suo potere: di scrivere la sceneggiatura del film e di guidare il regista, Archie Mayo, alla realizzazione del film.
Così il suo secondo film divenne uno dei più importanti degli anni Trenta, “Lady Lou” (She Done Him Wrong), 1933, storia ripresa dalla sua commedia teatrale “Diamond Lil’”, racconta la vita di una donna di facili costumi e dei suoi uomini fino alla sua probabile redenzione. Quest’opera sbancò i botteghini, portando al successo commerciale la Paramount, che in quel periodo aveva delle perdite finanziarie gravissime e stava per finire assorbita dalla Mgm.
A seguire la Paramount, che l’aveva sotto contratto, la ingaggiò in “I’Am No Angel”; altro successo, nel quale interpretava una cantante di night-club che allo stesso tempo faceva anche la domatrice di leoni. Una commedia divertente che la West si fece prestare dal suo amico Lowell Brentano, riadattando il protagonista a lei stessa e alla sua espressione di star.
Tutti i suoi personaggi fanno parte di se stessa, ogni protagonista si modella a sua immagine, ma a guardar bene ci sono due Mae West: una intesa come persona, l’altra come prodotto. E quando la diva non sceneggiava i film o sceglieva i suoi partner o ancora non dominava i registi come Wesley Ruggles o Lowell Sherman, doveva sottostare a direttori come Leo McCarey, allora il discorso cambiava e la produzione subiva un infiacchimento come nel film “Belle of the Nineties”, 1934 diretto dal sopracitato regista. Debole riuscita di una commedia musicale, si vedeva chiaramente che le idee non erano quelle della West e il risultato non poteva dirsi come nelle due opere precedenti positivo.
A questo si aggiunse l’entrata in vigore come nel teatro di un codice di moralità, il codice Hays, severissimo, in particolar modo nei suoi confronti. Così nel 1934 il film “Belle of the Nineties” fu messo sotto analisi parola per parola e scena per scena, l’attrice qui anche sceneggiatrice si vide costretta a cambiare frequentemente i dialoghi e anche il titolo fu cambiato in “It Ain’t No Sin” (Non è peccato). Nonostante tutta questa turbolenta lavorazione, il film all’uscita piacque al pubblico, lo divertì ed ebbe un buon successo al botteghino.
A Seguire la West fece “Goin’ to Town”, 1935, nella quale interpreta la vedova di un ladro di bestiame, appassionata di canto canta un’aria dal “Sansone e Dalila” e da quel momento diventa una star dell’alta società. Un film folle per certe scene, ma che segnò l’inizio di un declino che doveva primo o poi essere prevedibile, visti gli argomenti e le censure che la perseguitavano.
Per risollevare le sue sorti certo in W.C.Fields un partner allettante e divertente per il pubblico e così nel 1940 interpretò “My Little Chickadee” riportandosi nuovamente al successo. Ma ancora la censura la perseguitava e le difficoltà aumentavano sempre di più.
Nel corso degli anni passò alla radio, poi tornò verso la metà degli anni Quaranta al teatro con i suoi cavalli di battaglia come “Diamond Lil’” e si divertì anche in qualche cabaret di Las Vegas negli anni Cinquanta. Nel 1943 tornò sullo schermo in The Heat’s On”, non era particolarmente bello, lei era ancora fantastica, ma qui finiva la sua carriera nel mondo del cinema. Solo negli anni Settanta la si rivide sullo schermo in “Caso Myra Breckinridge” (Myra Breckinridge), 1970, piccola apparizione e nel 1978 in “Sextette”, film bizzarro, sicuramente non adatto a lei e alla sua età.
Quando morì a Hollywood nel 1980 divenne immediatamente un mito, la censura fu la sua condanna a morte e il non poter dire o trasformare a parole ciò che intendeva, la trascinò ben presto via da quel luogo chiamato cinema, ma fu proprio il cinema a renderla una Star ancor’oggi immortale..
 

G.R.




 
Filmografia 
 
 
                                                           
Anno Titolo Titolo originale Personaggio
1932 Night After Night  Maudie Triplett 
1933 Lady Lou She Done Him Wrong  Lady Lou (anche scenegg.)
1933 I'm No Angel  Tira (anche scenegg., dialoghi, storia)
1934 Belle of the Nineties  Ruby Carter (anche scenegg.)
1935 Goin' to Town  Cleo Borden (anche scenegg.)
1936 Annie del Klondike  Klondike Annie  The Frisco Doll/Rose Carlton/Sister Annie Alden (anche scenegg.)
1936 Go West Young Man  Mavis Arden (anche scenegg.)
1937 Every Day's a Holiday  Peaches O'Day (anche scenegg.)
1940 Mia bella pollastrella My Little Chickadee  Flower Belle Lee (anche scenegg.)
1943 The Heat's On  Fay Lawrence 
1970 Il caso Myra Breckinridge Myra Breckinridge  Leticia Van Allen 
1978 Sextette  Sextette  Marlo Manners/Lady Barrington (anche scenegg.)


G.R.


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