Maestro del genere horror, fu definito “L’Edgar Allan Poe del cinema” ha saputo creare nella fantasia del pubblico paure e ansie per i suoi personaggi, ma anche è stato maestro nel sapersi introdurre in un genere che in quel tempo era poco sfruttato.
Charles Albert Browning, questo il suo nome originale, nacque a Louisville da una famiglia benestante del Sud e fin dall’inizio manifestò un carattere irrequieto ed espansivo. Così a 16 anni scappò di casa per seguire una ballerina di un circo di cui si era innamorato, divenendo lui stesso in questo ambiente un clown, un equilibrista, un illusionista, un contorsionista e infine un domatore. Dopo questa esperienza decide di tornare a casa, ma si sente ormai artista completo e allora si rimette in viaggio per sperimentare la vita da attore di tutte le forme di spettacolo nei varietà che allora erano in voga negli Stati Uniti. Ma nel 1913 è l’incontro con il grande regista David W.Griffith, che lo consegnò alla storia del cinema; infatti dapprima lo prese come attore per la Biograph facendogli interpretare una cinquantina di comiche e facendolo esibire in scene acrobatiche. Nel giugno del 1915 ebbe un gravissimo incidente d’auto causato dalla forte velocità e dall’abuso dell’alcool. Ripresosi, Griffith lo lanciò in un film rimasto nella storia del cinema mondiale “Intolerance” nel 1916, nel quale partecipò nell’episodio finale “The Mother and the Law” e poi ancor’oggi viene accreditato come assistente alla regia per aver aiutato Griffith in alcune riprese.
Browning voleva di più e così iniziò a dirigere piccoli e medi cortometraggi per la Reliance Majestic. Scriveva per la Triangle anche sceneggiature, nelle quale mostrava già all’epoca di saper creare dei ‘crime drama’ ovvero storie di crimine con risvolti anche moralistici. Nel 1917 passò definitivamente alla regia con l’aiuto dell’attore William Lucas, con il quale farà diversi film tra il 1917 e il 1925 circa 25 con tema delle donne molto trasgressive, ladre di gioielli ed anche attente investigatrici. Arrivato alla Universal entrò nelle grazie del celebre produttore Irving Thalberg, il quale apprezzò molto la precisione e la puntualità del giovane regista. Gli affidò così la produzione del film avventuroso “La vergine di Stambul” (The Virgin of Stambul), 1920, “La tigre bianca” (The White Tiger), 1923, e “Sotto due bandiere” (Under Two Flags), 1922 con protagonista la brava Priscilla Dean. Nel 1919 Browning fece con l’attore Lon Chaney l’incontro della vita, lavorarono insieme in “La bestia nera” (The Wicked Darling) , anticipando il genere gangster che sarà tipico degli anni Trenta. Firmò sceneggiature, soggetti, produzioni avvalendosi del controllo creativo totale delle sue opere, ma quando nel 1923 Thalberg lasciò la Universal venne licenziato anche Browning con l’accusa di bere troppo e di non sottostare alle regole dello Studio System. Il regista in questo periodo tracollò, divorziò e sembrava quasi finito anche sotto il profilo artistico, ma saputo che il suo produttore di fiducia, Thalberg, era ora alla Metro-Goldwyn-Mayer, lo contattò e gli propose il soggetto di un film “I tre” (The Unholy Three), 1925. Quest’opera aveva all’interno della storia elementi nuovi: horror misto a goticismo e soprattutto vedeva tornare alla ribalta il suo protagonista Lon Chaney nei panni di un ventriloquo travestito da donna che coordina attività criminali insieme ad un nano e ad un uomo muscoloso. Successo immediato e nuovamente carta bianca per le sue nuove realizzazioni sempre con Chaney come protagonista. Così sempre mantenendo nelle storie una certa ambiguità tra l’orrore dei personaggi e il mistero delle storie nascevano film come “Il corvo” (Blackbird), 1926, “Il capitano di Singapore” (The Road to Mandalary), 1926, “Il serpente di Zanzibar” (West of Zanzibar), 1928, “Il padiglione delle meraviglie” (The Show), 1927, “Lo sconosciuto” (The Unknown), 1927, che non fecero altro che arrecare alla coppia Browning-Chaney un successo dopo l’altro e fama in tutto il mondo.
Dopo la morte del celebre attore, Browning è ingaggiato dalla Universal per un film che entrerà nella storia del cinema “Dracula” del 1931 con protagonista Bela Lugosi, che non farà rimpiangere Lon Chaney. Durante la lavorazione Browning viene continuamente sorvegliato dalla Universal e per questo recide il contratto e nel 1932 torma alla Mgm, dirigendo un horror che fece impressione “Freaks”. Uomini mostri di circo sorelle gemelle siamesi, personaggi senza braccia o gambe, donne barbute ecc… fanno da cornice ad una storia d’amore fortemente contrastata dal codice di censura dell’epoca. Il produttore Thalberg lo vede e lo taglia così tanto che alla fine non verrà mai visto né negli Usa né in Europa. Dopo questo insuccesso la carriera declina altri film come “I vampiri di Praga” (The Vampires of Prague), 1935 o “Miracles for Sale”, 1939, non riescono a ridargli fama, così nel 1940 si ritira in un misterioso silenzio.
Questo bravo artista venne dimenticato per lungo tempo forse troppo, ma a lui dobbiamo la scoperta di un grande attore del cinema muto come Lon Chaney, a lui dobbiamo il primo Dracula della storia del cinema, a lui dobbiamo quel tipo di cinema fatto di etica in cui la mostruosità fisica e quella morale divergono. Il mostro diventa alla fine un eroe noir e questo mai era accaduto fino a quel momento, come mai era accaduto fino a quel momento che gli stessi mostri potessero amare, sognare e desiderare come esseri umani esclusi da un mondo troppo crudele.