Il pugile Charley Davis (Garfield), cerca onestamente di diventare campione e ci riesce con grandi sacrifici, ma un giorno, divenuto suo manager un gangster, viene organizzato un incontro truccato. Aiutato anche dalla fidanzata Peg Born (Palmer), Charley affronta l’ultimo incontro della sua carriera da vero professionista.

Uno dei più bei film di boxe realizzati a Hollywood, in cui la macchina da presa scende per un ennesima volta sul ring a denunciare la condizione sportiva di certi atleti sottoposti ingiustamente a dare spettacolo, per arricchire solo dei truffatori. Prodotto dalla nuova società fondata da John Garfield, qui in una delle sue migliori interpretazioni, e sceneggiato purtroppo in alcuni momenti con verbosità da Polonsky, il film è la prova di come un pugile non si deve arrendere mai né sul ring né fuori e questo lo dimostra Charley alla fine dell’incontro lasciando il ring e dirigendosi verso il gangster: “Che cosa potete farmi, uccidermi?. Tutti dobbiamo morire”. Bellissima la fotografia angolare di James Wong Howe e memorabile le riprese dell’ultimo incontro sul ring, realizzata dal direttore della fotografia, che grazie alla piccola statura (era alto poco più di 1m e 30 cm), su dei pattini a rotelle sgusciava tra i due boxer per avere i migliori primi piani. Uscì nelle sale il 22 agosto 1947.