HOME
DOPPIAGGIO
CAMPAGNA
ANTI-RIDOPPIAGGIO
BIOGRAFIE
OSCAR
HOLLYWOOD
PICTURES
CARTOONS






















IL BRUTO E LA BELLA

(The Bad and the Beautiful)




Regia: Vincente Minnelli
Cast: Lana Turner ... Georgia
Kirk Douglas ... Jonathan
Walter Pidgeon ... Harry Pebbel
Dick Powell ... James Lee
Barry Sullivan ... Fred
Gloria Grahame ... Rosemary
Gilbert Roland ... Gaucho
Leo G. Carroll ... Henry Whitfield
Vanessa Brown ... Kay Amiel
Paul Stewart ... Syd
Sammy White ... Gus
Elaine Stewart ... Lila
Ivan Triesault ... Von Ellstein
Sceneggiatura: Charles Schnee da una storia di George Bradshaw
Fotografia: Robert Surtees
Montaggio: Conrad A. Nervig
Scenografia: Cedric Gobbons, Edward Carfagno
Costumi: Helen Rose
Trucco: Sydney Guilaroff, William Tuttle
Musiche: David Raksin
Produttore: John Houseman per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1952 Nazionalità: USA b/n 118 min.
5 Oscar: miglior attrice (Grahame), sceneggiatura, scenografia e arredamento in bianco e nero (arr. Edwin B. Willis, Keogh Gleason), fotografia in bianco e nero, costumi in bianco e nero (Helen Rose)
1 Nomination: miglior attore (Douglas)




Deciso a risollevare le sorti della casa cinematografica fondata da suo padre, Jonathan Shields (Douglas) non si ferma davanti a nulla, si avvale di un primo tempo del suo amico regista Fred Amiel (Sullivan). Poi lo mette da parte con cinismo e sfrutta Georgia Lorrison (Turner) attrice in crisi, poi un produttore gentiluomo Harry Pebbel (Pidgeon), uno scrittore senza morale James Lee Bartlow (Powell) e persino sua moglie Rosemary (Grahame).

Tratto dal romanzo di G.Bradshaw, intitolato originariamente “Tribute a Bad Man” e pensato per Clark Gable, che lo rifiutò, è uno dei più bei film sul mondo del cinema, ispirato alla figura di David O’Selznick (per la sua megalomania) e a Val Lewton (per la sua genialità nel produrre film a bassi costi), mentre il ruolo della Turner è ispirato alla figura reale di Diana Barrymore. Brillante e spietato Douglas nella parte di un uomo senza scrupoli, Minnelli firma un film, che avrà anche un seguito (“Due settimane in un’altra città”), con mano abile, sicura e professionale; scenografia, costumi e fotografia giustamente premiati. Uscì nelle sale il 15 gennaio 1953, costò 1.558.000 dollari e ne incassò solo negli Stati Uniti 2.367.000 dollari.





























Top Back