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I CINQUE SEGRETI DEL DESERTO

(Five Graves to Cairo)




Regia: Billy Wilder
Cast: Franchot Tone ... Cpl. John J. Bramble / Davos
Anne Baxter ... Mouche
Akim Tamiroff ... Farid
Erich von Stroheim ... Field Marshal Erwin Rommel
Peter van Eyck ... Lt. Schwegler
Fortunio Bonanova ... Gen. Sebastiano
Sceneggiatura: Charles Brackett, Billy Wilder dalla pièce “Hotel Imperial” di Lajos Biro
Fotografia: John Seitz
Montaggio: Doane Harrison
Scenografia: Hans Dreier, Ernst Fegte
Costumi: Edith Head
Trucco: Wally Westmore
Musiche: Miklòs Ròzsa
Produttore: Charles Brackett per la Paramount
Anno: 1943 Nazionalità: USA b/n 96 min.
3 Nomination: miglior scenografia e arredamento (arr. Bertram Granger), fotografia in bianco e nero, montaggio




Durante la seconda guerra mondiale, dopo la caduta di Trobuk, John J.Bramble (Tone) si sostituisce ad una spia che fa il doppio gioco e scopre i depositi segreti di carburante dell’armata guidata dal generale Rommel. Sarà grazie a lui che gli alleati riusciranno a portare la vittoria conclusiva.

Un bellissimo film di spionaggio e un personalissimo contributo del regista allo sforzo bellico, ambientato nel deserto (in verità è stato girato tra la California e Yuma), in cui emerge l’ottima sceneggiatura della coppia Brackett-Wilder, la quale mette in risalto, con il solito umorismo e una buona dose di suspense, non il patriottismo di maniera, ma la questione dell’identità nazionale e lo scopo per il quale si combatte. Indimenticabile l’interpretazione di Erich von Stroheim nella parte del cinico feld-maresciallo Rommel, ma non fu da meno il bravissimo Tone, semplice nello stile recitativo, ma grande nella sua presenza da protagonista. Ottima, come sempre, la colonna sonora di Ròzsa, qui alla sua prima collaborazione con Wilder ed anche la creativa fotografia di Seitz (anche lui alla prima di numerose e fruttuose collaborazioni con il regista viennese), che sembra usare l’illuminazione, applicata negli anni Venti all’epoca del muto. In un intervista dell’epoca lo stesso Stroheim dichiarò di aver proposto parecchi ritocchi alla sceneggiatura, ritocchi che gli stessi Wilder e Brackett avevano accettato.



























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