Un marito, Tony Wendice, (Milland), un ex campione di tennis, decide di far fuori la moglie, Margot Mary, (Kelly). Attraverso un abile ricatto affida il compito ad un amico scrittore,Mark Halliday, (Cummings), che però ha un debole per la donna, ma le cose non andranno come previsto.

Thriller mozzafiato di Hitchcock, tutto giocato sull’ambiguità delle apparenze e della colpevolezza, esaltato (nella versione originale) dall’effetto tridimensionale ottenuto con la tecnica 3D, anche per contrastare il nascere della televisione. Il film non nasconde l’origine teatrale, girato tutto in interni in una sola stanza, ma accentua il senso del ritmo e della suspense. Un’altra prova per il successivo “La finestra sul cortile”, anch’esso tutto in interni. Da antologia la scena (quella in cui l’assassino aggredisce Kelly al telefono) pensata proprio per l’effetto plastico che avrebbero avuto le forbici tridimensionali con il primissimo piano. Hitchcock appare fotografato seduto con amici a un banchetto in un quadretto appeso al muro. Ottimo l’uso della fotografia. Uscì nelle sale il 28 maggio 1954, costò 1.400.000 dollari e ne incassò solo negli Stati Uniti 3 milioni di dollari.