A un prologo basato sul “Libro dell’Esodo” (46 minuti, ripreso anche con una camera supplementare messa a disposizione dalla Technicolor, cosicché oggi il De Mille Trust ha potuto stampare delle copie con numerose sequenze a colori), che racconta la cattività in Egitto degli Ebrei, la fuga attraverso il Mar Rosso sotto la guida di Mosé (Roberts), la consegna delle tavole sul Sinai e l’episodio del Vitello d’oro, segue la storia moderna (80 minuti) di due fratelli, John e Dan (Dix e LaRocque) innamorati della stessa donna (Joy): uno rispetta i dieci comandamenti, l’altro no per questo viene annientato.

Megaproduzione costata 1.800.000 dollari (cioè il doppio del budget preventivato) che De Mille non poté girare sui luoghi reali; per questo fu costretto a trasportare 2.500 comparse e 4.000 animali nel deserto di Mojave e a Balboa Beach, in California. Magnifico poutpourri, che se pure dà l’idea di essere cresciuto disordinatamente durante la lavorazione (il soggetto di F.C.Nelson, che fabbricava lubrificanti, fu scelto tramite un concorso indetto dal Los Angeles Times e risente della paura dei produttori d’investire troppi soldi in un soggetto esclusivamente biblico), comunque fu uno dei più grandi successi del muto e ancora oggi si può apprezzare per la passione narrativa, specie nella parte moderna, e alcune trovate cinematografiche (le riprese sottomarine degli egiziani annegati nel Mar Rosso, il testo dei comandamenti che appaiono in sovrimpressione sulla cima di un vulcano in eruzione). Uscì nelle sale il 23 novembre 1923.