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LE DUE ORFANELLE
(Orphans of the Storm)
Regia: David W.Griffith
Cast: Lillian Gish ... Henriette Girard
Dorothy Gish ... Louise Girard
Joseph Schildkraut ... Chevalier de Vaudrey
Frank Losee ... Count de Linieres
Katherine Emmet ... Countess de Linieres
Morgan Wallace ... Marquis de Praille
Lucille La Verne ... Mother Frochard
Sheldon Lewis ... Jacques Frochard
Frank Puglia ... Pierre Frochard
Creighton Hale ... Picard
Leslie King ... Jacques-Forget-Not
Monte Blue ... Danton
Sidney Herbert ... Robespierre
Lee Kohlmar ... King Louis XVI
Marcia Harris ... Henriette's landlady
Adolph Lestina ... Doctor
Kate Bruce ... Sister Genevieve
Flora Finch ... Starving peasant
Louis Wolheim ... Executioner
Kenny Delmar ... The Chevalier, as a boy
James Smith ... Dancer
Herbert Sutch ... Meat carver at fete
Rose Smith ... Dancer
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Sceneggiatura: Gaston de Tolignac, J. Griffith dalla pièce di Adolphe Philip Dennery, Eugène Cormon
Fotografia: Hendrik Sartov, Paul Allen, Billy Bitzer
Montaggio: James e Rose Smith
Scenografia: Charles M. Kirk, Edward Scholl
Costumi: Herman Patrick Tappe
Musiche: arrangiamenti musicali
Produttore: David W. Griffith per la United Artists
Anno: 1922 Nazionalità: USA b/n 150 min.
Nella Parigi del 1789, la tragica storia di due sorelle Henriette (L.Gish) e Louise (D.Gish) Girad, che dopo l’oppressiva presenza di Madame Frochard (La Verne), sono costrette a separarsi: Henriette è rapita da un ricco nobile il cavaliere de Vaudrey (Schildkraut), mentre Louise finisce a chiede l’elemosina per strada. Si ritroveranno, ma ormai la rivoluzione è scoppiata e staranno per finire alla ghigliottina, ma verranno salvate da Danton (Blue).
Un’altra grande opera di Griffith, che ebbe consenso di critica e di pubblico, il film mescola abilmente personaggi storici e di fantasia e si avvale di vaste scene di massa e d’una accurata ricostruzione scenografica, che voleva esprimere il pensiero del regista, come si afferma in una didascalia: “La tirannia dei re e dei nobili è dura da sopportare, ma la tirannia della plebe guidata dai capi sanguinari è intollerabile”, facendo riferimento alla rivoluzione bolscevica. La produzione fu molto costosa, Parigi fu ricreata in un area di 50 mila mq., una sola scenografia arrivò a costare 60 mila dollari, così come i costumi, realizzati sullo stile di quelli degli anni Venti. Il tutto però non riuscì a ripagare la United Artists, che aveva contratto numerosi debiti. Uscì nelle sale il 28 dicembre 1921.
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