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IL FANTASMA DELL'OPERA

(Phantom of the Opera)




Regia: Arthur Lubin
Cast: Nelson Eddy ... Anatole Garron
Susanna Foster ... Christine Dubois
Claude Rains ... Erique Claudin
Edgar Barrier ... Raoul D'Aubert
Leo Carrillo ... Signor Ferretti
Jane Farrar ... Biancarolli
J. Edward Bromberg ... Amiot
Fritz Feld ... Lecours
Frank Puglia ... Villeneuve
Steven Geray ... Vereheres
Barbara Everest ... The Aunt
Hume Cronyn ... Gerard
Fritz Leiber ... Franz Liszt
Nicki Andre ... Madame Lorenzi
Gladys Blake ... Jeanne
Elvira Curci ... Biancarolli's Maid
Hans Herbert ... Marcel
Kate Drain Lawson ... Landlady
Miles Mander ... Pleyel
Rosina Galli ... Christine's Maid
Walter O. Stahl ... Doctor
Paul Marion ... Desjardins
Sceneggiatura: Eric Taylor, Hans Jacoby, Samuel Hoffenstein dal romanzo di Gaston Leroux
Fotografia: Hal Mohr, W.Howard Greene (Technicolor)
Montaggio: Russell Schoengarth
Scenografia: Alexander Golitzen, John B.Goodman, Russell A.Gausman
Trucco: Jack P. Pierce
Costumi: Vera West
Musiche: Edwar Ward, George Waggner dirette: Edward Ward
Produttore: George Waggner per la Universal International
Anno: 1943 Nazionalità: USA colore 92 min.
2 Oscar: miglior fotografia a colori, scenografia e arredamento a colori (arr.Ira S.Webb)
2 Nomination: miglior colonna sonora, suono (Bernard B.Brown)




Il violinista del teatro dell’Opera, Enrique Claudin (Reins), è innamorato della bella corista Christine DuBois (Foster) e le paga le lezioni di canto in maniera anonima. Un giorno un impresario rifiuta di pubblicare la sua composizione ed Enrique, in preda all’ira, lo uccide e allo stesso tempo viene sfigurato nel volto. Mascherato si rifugia nei sotterranei del teatro dell’Opera da dove incomincerà a seminare terrore e morte.

Dopo la famosissima versione del 1925 con Lon Chaney, questo film è la prima versione parlata dell’omonimo romanzo di Leroux, non fedele perché tendente a curare in particolare la parte musicale tralasciando la vera storia horror. Il personaggio di Reins (ottima interpretazione) è costretto a contenersi in poche apparizioni e quelle poche mostrano una duplice veste: buona nella prima parte del film, cattiva nella seconda, facendo di questo personaggio un vero e proprio dottor Jeckyll e mr.Hyde. La regia di Lubin è sfavillante e supercolorata grazie al Technicolor curatissimo di Mohr e Greene e alle bellissime scenografie. Nasce così un film interessante, non bello, ma capace di mettere in scena una qualità tipicamente hollywoodiana, raro esempio della casa produttrice. Faville per l’esibizioni del tenore Anatole Garron (Nelson Eddye), ottimo il trucco del famoso Jack Pierce. Uscì nelle sale il 12 agosto 1943 e costò 1.500.000 dollari.




























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