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IL FANTASMA DELL'OPERA
(The Phantom of the Opera)
Regia: Rupert Julian, Edward Sedgwick
Cast: Lon Chaney ... Erik, The Phantom
Mary Philbin ... Christine Daae
Norman Kerry ... Vicomte Raoul de Chagny
Arthur Edmund Carewe ... Ledoux
Gibson Gowland ... Simon Buquet
John St. Polis ... Comte Philip de Chagny
Snitz Edwards ... Florine Papillon
Mary Fabian ... Carlotta (1929 re-edited version only)
Virginia Pearson ... Carlotta / Carlotta's Mother (1929 re-edited version)
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Sceneggiatura: Elliot J. Clawson, Raymond Schrack, Tom Reed, Frank M. McCormack dal romanzo di Gaston Leroux
Fotografia: Virgill Miller, Milton Bridenbecker, Charles Van Enger
Montaggio: Maurice Pivar
Scenografia: Charles D. Hall, Ben Carre
Trucco: Lon Chaney
Musiche: arrangiamenti musicali
Produttore: Carl Laemmle per la Universal International
Anno: 1925 Nazionalità: USA b/n e colore 83 min.
Un musicista deforme, Erik (Chaney), che vive nei sotterranei dell’Opéra di Parigi, s’innamora di una cantante lirica, Christine Daae (Philbin), e per facilitarne il successo e conquistare l’amore non si fermerà nemmeno davanti al ricatto e all’assassinio.
È la versione più fedele al romanzo di Gaston Leroux, quale omette solo i rimandi all’infanzia del protagonista-mostro, e la migliore fino ad oggi: la storia è evocata come un incubo, i fatti sono esposti quasi in modo brutale; se il terrore, che il fantasma poteva incutere all’epoca, si è dissolto nel corso degli anni, al pubblico di oggi rimane il fascino indiscutibile di Lon Chaney, quasi alla fine della sua carriera artistica, perfetto nella parte di un fantasma galante, senza mutilazioni di sorta e nascosto dalla maschera per la maggior parte del film. Fra le scene più impressionanti quella in cui Christine strappa la maschera al maestro (lui sta suonando un lugubre organo, lei lo raggiunge da dietro ed entrambi hanno il viso rivolto verso la macchina da presa) e quella in cui il fantasma si traveste da Morte Rossa e fa il suo ingresso nella sala da ballo del teatro dell’Opéra entrambe virate a colori, nei toni blu la prima, nella seconda il rosso. In seguito a problemi intervenuti durante le riprese, alcune sequenze sono state girate da Edward Sedgwick e altre (pare) da Lon Chaney stesso. La versione muta in circolazione in realtà non corrisponde a quella del 1925, che si concludeva con il matrimonio tra Christine e il fidanzato Raoul, bensì a quella ricostruita nel 1929 e destinata alle sale non ancora provviste per il sonoro (esiste una versione sonora, con Chaney doppiato da un altro attore). Tra le differenze vanno segnalate la soppressione della presentazione dei personaggi e l’inserimento di ulteriori brani d’opera e di più scene poliziesche. Grande comunque Chaney (che per deformare il volto e renderlo più orrendo usava ovatta e dischi di celluloide nella bocca, falsi denti marci a cui erano attaccate piccole pinze che tiravano indietro gli angoli delle labbra, tendo perpetuamente la bocca aperta e fil di ferro infilato nelle narici per ampliarle e sollevarne la punta!), lo stesso direttore della fotografia disse che quel trucco lo faceva soffrire, ma le riprese non s’interrompevano mai. Uscì nelle sale il 6 settembre 1925 e costò più di mezzo milione di dollari.
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