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INCONTRIAMOCI A SAINT LOUIS
(Meet Me in St. Louis)
Regia: Vincente Minnelli
Cast: Judy Garland ... Esther Smith
Margaret O'Brien ... 'Tootie' Smith
Mary Astor ... Mrs. Anna Smith
Lucille Bremer ... Rose Smith
Leon Ames ... Mr. Alonzo Smith
Tom Drake ... John Truett
Marjorie Main ... Katie - Maid
Harry Davenport ... Grandpa
June Lockhart ... Lucille Ballard
Henry H. Daniels Jr. ... Lon Smith Jr.
Joan Carroll ... Agnes Smith
Hugh Marlowe ... Colonel Darly
Robert Sully ... Warren Sheffield
Chill Wills ... Mr. Neely
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Sceneggiatura: Irving Brecher, Fred Finklehoffe dalle storie di Sally Benson
Fotografia: George Folsey (Technicolor)
Montaggio: Albert Akst
Scenografia: Cedric Gibbons, Lemuel Ayers
Costumi: Irene Sharaff
Trucco: Jack Dawn, Dorothy Ponedel
Musiche: George Stoll
Produttore: Arthur Freed per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1944 Nazionalità: USA colore 113 min.
1 Oscar in miniatura a Margaret O’Brian vera rivelazione dell’anno
4 Nomination: miglior sceneggiatura non originale, fotografia a colori, colonna sonora, canzone (“The Trolley Song” di Hugh Martin)
Saint Louis, estate del 1903, le vicende di un intero anno nella casa di Alonso (Ames) e Anna (Astor) Smith fino alla grande esposizione universale. Intanto Rose (Bremer) pensa con nostalgia al fidanzato che si trova a New York, Esther (Garland) si è appena presa una cotta per il vicino di casa John Truett (Drake), e la piccola e dispettosa “Tootie” (O’Brian) combina una serie di guai.
Il film s’ispira a delle storie raccolte da Sally Benson e pubblicate sul giornale “New York”, le vicende sono ambientate nella provincia americana all’inizio del secolo e racchiudono le quattro stagioni dell’anno, quasi a voler descrivere una vita. Minnelli racconta (utilizzando per la prima volta il colore) queste storie cercano abilmente di creare una famiglia felice dove ci sia pace e armonia (bella la scena della notte di Natale), ma il distacco di questa narrazione è visto in due momenti quello ottimistico rappresentato da Esther e quello tormentato fatto invece da Tootie-O’Brian, la piccola è perfetta nella sua parte. Perfetta la Garland (qui al suo primo dei cinque film che dovrà girare con il futuro marito), anche quando canta le sue canzoni preferite: ”The Boy Next Door”, “Have Yourself a Merry Little Christmas”, “The Trolley Song”. Ottime le scenografie di Gibbons-Ayres che ricreano con dolcezza e dovizia di particolari la casa della famiglia nella sua massima espressione stilistica del periodo di inizio Novecento. Uscì nelle sale il 28 novembre 1944, costò 1.707.561 dollari e incassò solo negli Stati Uniti 7.566.000 dollari.
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