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INTOLERANCE
(Intolerance: Love's Struggle Throughout the Ages)
Regia: Dawid W.Griffith
Cast: Mae Marsh ... The Dear One (Modern Story)
Robert Harron ... The Boy (Modern Story)
F.A. Turner ... The Girl's Father (Modern Story)
Sam De Grasse ... Arthur Jenkins (Modern Story)
Vera Lewis ... Mary T. Jenkins (Modern Story)
Mary Alden ... Self-Styled Uplifter (Modern Story)
Eleanor Washington ... Self-Styled Uplifter (Modern Story)
Pearl Elmore ... Self-Styled Uplifter (Modern Story)
Lucille Browne ... Self-Styled Uplifter (Modern Story)
Julia Mackley ... Self-Styled Uplifter (Modern Story)
Miriam Cooper ... The Friendless One (Modern Story)
Walter Long ... The Musketeer of the Slums (Modern Story) / Babylonian Warrior (Babylonian Story)
Tom Wilson ... The Kindly Policeman (Modern Story)
Ralph Lewis ... Governor (Modern Story)
Lloyd Ingraham ... Judge of the Court (Modern Story)
A.W. McClure ... Father Fathley (Modern Story)
John P. McCarthy ... Prison Guard (Modern Story)
Dore Davidson ... Friendly Neighbor (Modern Story)
Monte Blue ... Strike Leader (Modern Story)
Marguerite Marsh ... Debutante (Modern Story)
Edward Dillon ... Another crook (Modern Story)
Billy Quirk ... Bartender Modern Story)
Howard Gaye ... Christ (Judean Story) / Cardinal Lorraine (Medieval Story)
Lillian Langdon ... Mary, the Mother (Judean Story)
Olga Grey ... Mary Magdalene (Judean Story)
Erich von Ritzau ... First Pharisee (Judean Story)
Bessie Love ... The Bride of Cana (Judean Story)
William H. Brown ... Father of Bride of Cana (Judean Story) / Warden (Modern Story)
George Walsh ... Bridegroom of Cana (Judean Story)
W.S. Van Dyke ... Wedding Guest (Judean Story)
Margery Wilson ... Brown Eyes (French Story)
Eugene Pallette ... Prosper Latour (French Story)
Spottiswoode Aitken ... Brown Eyes' Father (French Story)
Ruth Handforth ... Brown Eyes' Mother (French Story)
Allan Sears ... The Mercenary (French Story)
Frank Bennett ... Charles IX, King of France (French Story)
Maxfield Stanley ... Duc d'Anjou (Monsieur La France) (Medieval Story)
Josephine Crowell ... Catherine de Medici (French Story)
Constance Talmadge ... Marguerite de Valois (French Story) / The Mountain Girl (Babylonian Story)
W.E. Lawrence ... Henry of Navarre (French Story)
Joseph Henabery ... Adm. Coligny (French Story) / Defendant (Babylonian Story)
Chandler House ... Page (French Story)
Elmer Clifton ... The Rhapsode (Babylonian Story)
Alfred Paget ... Prince Belshazzar (Babylonian Story)
Seena Owen ... Princess Beloved (Attarea) (Babylonian Story)
Carl Stockdale ... King Nabonidus (Babylonian Story)
Tully Marshall ... The High Priest of Bel (Babylonian Story) / Friend of the Musketeer (Modern Story)
Lillian Gish ... The Woman Who Rocks the Cradle / The Eternal Mother
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Sceneggiatura: David W. Griffith, Tod Browning, Anita Loos (per i titoli)
Fotografia: David W. Griffith, Karl Brown, G. W. Bitzer
Montaggio: James Smith, Rose Smith, David W. Griffith
Scenografia: Walter L. Hall, Frank “Huck” Wortaman, David W. Griffith
Costumi: D.W. Griffith, Clare West
Trucco: D.W. Griffith, Robert Anderson
Musiche: Joseph Carl Breil, David Wark Griffith
Produttore: David W. Griffith per la Triangle Production/Wark Producing Company
Anno: 1916 Nazionalità: USA b/n 210 min.
Quattro storie diversissime e intrecciate tra loro, che in comune hanno il tema dell’intolleranza cui si riferisce il titolo :in “La madre e la legge”, un operaio, sullo sfondo di uno sciopero duramente represso, viene ingiustamente accusato di omicidio; ”La passione di Cristo” sono raccontate le tre parabole evangeliche: le nozze di Cana, i farisei al Tempio, la Maddalena; ”La notte di San Bartolomeo” la cattolica Caterina de’ Medici ordina la strage degli Ugonotti; ”La caduta di Babilonia” il re di Babilonia, dopo aver respinto l’esercito persiano, darà inizio ad una festa che lascerà la città esposta nuovamente all’attacco dei nemici.
Un film complesso e dispendioso (100.000 metri di pellicola impressionata, 5.000 comparse) che uscì in Usa alla vigilia dell’entrata in guerra: il legame tra vari episodi, suggerito dal regista da un’epigrafe di Walt Whitman, fu giudicato macchinoso, e il messaggio pacifista (è da notare che Griffith era stato accusato di razzismo per il precedente “Nascita di una nazione”) suonò totalmente inopportuno. Il fiasco dell’epoca fu rivalutato solo dalla parziale rivalutazione storico-critica. Accusato da alcuni di gigantismo autocompiaciuto, schematismo strutturale, “difficoltà ideologiche” (Ejzenstejn) e pedanteria di autodidatta, va apprezzato proprio perché rappresenta il primo e il più grande momento di svolta del cinema. Dal punto di vista linguistico è la sintesi di tutte le invenzioni del regista: narrazione in crescendo, grazie al montaggio parallelo e alternato, con il cosiddetto finale alla Griffith: uso dei carrelli orizzontali e delle gru (tenute sospese da palloncini aerostatici); sperimentazione dello spazio e del tempo; impiego e trattamento di oggetti simbolici (la culla con il leitmotiv). In questo modo lo “scandalo” di Intolerance consiste nell’aver usato questa sintassi per razionalizzare e tenere insieme un materiale volutamente eterogeneo e disgregato nella realtà storica. Dalla tensione tra due poli scaturisce l’originalità, esclusivamente formale, del film, a cui oggi spetta un posto d’onore nell’ideale museo della settima arte. Al montaggio ha collaborato Erich von Stroheim, che interpreta la parte di un fariseo nella “Passione di Cristo” e anche W.S.Van Dyke, Tod Browning, mentre Allan Dwan era ingegnere per l’elevazione delle camere da ripresa. Tra le comparse: Douglas Fairbanks è un ugonotto sul cavallo bianco, Donald Crisp, lo stesso Tod Browning e Jack Cosgrove. I titoli delle singole storie furono aggiunti nel 1919 dallo stesso Griffith che per tentare di salvare il film accettò di rimontarlo e far uscire l’episodio contemporaneo e quello babilonese. Ma dall’ora non è stato più possibile ritrovare il negativo integrale dell’opera. Una curiosità: la casa di produzione del film (la Triangle Film Corporation) fu sciolta per fallimento nel 1918. L’anno seguente, Griffith fondò con Fairbanks, la Pickford e Chaplin la United Artists. Controversa è la leggenda del costo: per molti fu di 2 milioni di dollari, ma per altri fu di circa superiore a 385.907 dollari attuali. Uscì il 5 agosto 1916.
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