Christopher Emanuel 'Manny' Balestrero (Fonda), suonatore di contrabbasso, vive felicemente con la moglie Rose (Miles) anche se in difficoltà economiche. Un giorno è accusato ingiustamente di una rapina, ha difficoltà a provare la sua innocenza e si vede improvvisamente crollare il mondo addosso: arrestato, schiacciato da una serie di incredibili coincidenze, mentre la moglie deve essere ricoverata in clinica per un esaurimento, verrà scagionato solo perché il vero colpevole sbaglierà un colpo e si farà catturare.

Un grande giallo, per un Hitchcock, austero nello stile e malinconico nel tono, con un finale lieto solo formalmente perché “dietro lo sguardo di Fonda si agitano i fantasmi della sua micidiale esperienza, che ha polverizzato in poche battute tutti i dogmi dei diritti civili”. Grazie anche alla splendida interpretazione di Fonda (capace di commuovere per la sua semplicità e onestà) e della Miles (la moglie che crolla sotto i colpi del destino avverso), “Il ladro” si trasforma in un cerchio concentrico sulla paura quasi inconscia di vivere, segnata dal peccato e dalla predestinazione alla colpa, che alla fine solo la religione, cara al regista, potrà aiutare gli sventurati. Di Hitchcock si vede solo la lunghissima ombra, prima dei titoli di testa, mentre presenta al pubblico la storia. In italiano Ballestrero è Ballister. Uscì nelle sale il 22 dicembre 1956 e costò 1.200.000 dollari.