Regia: Michael Curtiz

Cast: Lionel Atwill ... Ivan Igor Fay Wray ... Charlotte Duncan Glenda Farrell ... Florence Dempsey Frank McHugh ... Jim Allen Vincent ... Ralph Burton Gavin Gordon ... George Winton Edwin Maxwell ... Joe Worth Holmes Herbert ... Dr. Rasmussen Claude King ... Mr. Galatalin Arthur Edmund Carewe ... Sparrow Thomas E. Jackson ... Detective DeWitt Jennings ... Police captain Matthew Betz ... Hugo (the deaf-mute) Monica Bannister ... Joan Gale

Sceneggiatura: Don Mullally, Carl Erickson dalla pièce di Charles S. Belden
Fotografia: Rey Rennahan (2-strip Technicolor)
Montaggio: George Amy
Scenografia: Anton Grot
Costumi: Orry-Kelly
Trucco: Perc Westmore, Ray Romero
Musiche: \
Produttore: Henry Blanke per la Warner Bros
Anno: 1933 Nazionalità: USA colore 77 min.

In seguito ad un incendio doloso nel museo delle cere, lo scultore Ivan Igor (Atwill) perde l’uso delle mani e inventa un nuovo metodo di scultura: prima usa i cadaveri, poi vorrebbe passare agli esseri viventi.

La fotografia in un primitivo Technicolor bicromatico, costituisce uno dei punti di fascino di questa fantasia macabra, in cui Curtiz sembra volersi ricordare dell’espressionismo europeo (le scenografie di Grot, le inquadrature) e fonde perfettamente, con originalità spesso imitata, momenti di terrore con intermezzi quasi comici. Atwill è un meraviglioso cattivo. Questo film è il canto del cigno dell’horror degli anni Trenta, prima che s’imponessero il Codice Hays e le limitazioni di budget. Uscì nelle sale il 17 febbraio 1933.