Una ragazza madre (Purviance) abbandona il figlio (Coogan): il vagabondo Charlot (Chaplin), trovandolo, decide di tenerlo con sé. Una volta cresciuto, il bambino si da fare. Ma la madre del piccolo, che ha fatto fortuna come cantante torna a riprenderlo.

Al suo primo lungometraggio di 6 rulli, pari a 88 minuti, Chaplin, che in un breve periodo non riusciva a trovare il soggetto adatto, trovò una sera in un teatro il piccolo Coogan e subito ebbe l’ispirazione. Nel film (in parte autobiografico: anche lui era finito in un orfanotrofio), Chaplin finge di rispettare la struttura del melodramma, ma rovescia continuamente il patetico nel comico. Un capolavoro entrato nella storia del cinema, l’anacronismo chapliano (evidente nella “cattiva educazione impartita al piccolo e nel ruolo negativo rivestito, come sempre, dai poliziotti) si stempera comunque nel sentimentalismo. Il film fu terminato in mille difficoltà e Chaplin dovette montarlo di nascosto in una stanza d’albergo. Il piccolo Coogan (sarà il futuro zio Fester nei telefilm della serie “La famiglia Addams”) è straordinario e conquistò le platee di tutto il mondo ed ebbe persino un’udienza dal Papa. Uscì nelle sale il 21 gennaio 1921 e costò 250.000 dollari, incassandone, solo negli Stati Uniti nello stesso anno, 2.250.000 dollari.