Cinque americani in fuga dalla Cina invasa dal Giappone: lo scrittore e soldato Robert Conway (Colman) con suo fratello George (Howard), un paleontologo Lovett (Horton), un finanziere inseguito dalla polizia Barnard (Mitchell), e una americana malata di tubercolosi Gloria (Jewell), ma l’aereo su cui viaggiano è dirottato e cade tra le montagne del Tibet dove al gruppo appare un regno incantato chiamato Shangri-La, dove regna la pace e la gente rimane giovane. Sebbene il grande Lama chieda a Robert di sostituirlo alla guida della comunità, i due fratelli decidono di abbandonare la valle, insieme a una bellezza locale Maria (Margo). Solo Robert sopravvive alla fuga e decide di tornare nella valle.

Un’avventura fantastica in un universo incantato, un’utopia di pace venata di pessimismo, ne nasce così una favola, appassionante e coinvolgente nella sua ingenuità ideologica, attraversata da un’insolita vena di pessimismo, che lasciò freddi molti estimatori di Capra per la scelta narrativa fantastica, lontanissima dai toni di commedia dei suoi altri film. Girato in studio ricorrendo, quando necessario, a un capannone frigorifero, lungo in origine 132 minuti, è stato restaurato con la colonna sonora che sostituisce 7 minuti di scene perdute con foto fisse. All’epoca il viso della donna che si disfaceva rapidamente impressionò il pubblico dell’epoca ed è ancor oggi una grande scena. Uscì nelle sale il 2 marzo 1937 e costò 2 milioni di dollari.