HOME
DOPPIAGGIO
CAMPAGNA
ANTI-RIDOPPIAGGIO
BIOGRAFIE
OSCAR
HOLLYWOOD
PICTURES
CARTOONS




















SABRINA

(Sabrina)




Regia: Billy Wilder
Cast: Humphrey Bogart ... Linus Larrabee
Audrey Hepburn ... Sabrina Fairchild
William Holden ... David Larrabee
Walter Hampden ... Oliver Larrabee
John Williams ... Thomas Fairchild
Martha Hyer ... Elizabeth Tyson
Joan Vohs ... Gretchen Van Horn
Marcel Dalio ... Baron St. Fontanel
Marcel Hillaire ... The Professor
Nella Walker ... Maude Larrabee
Francis X. Bushman ... Mr. Tyson
Ellen Corby ... Miss McCardle
Sceneggiatura: Billy Wilder, Samuel Taylor, Ernest Lehman dalla commedia di Samuel Taylor
Fotografia: Charles Lang jr.
Montaggio: Arthur Schmidt
Scenografia: Hal Pereira, Walter Tyler
Costumi: Edith Head, Hubert de Givenchy
Trucco: Vera Peterson, Wally Westmore
Musiche: Frederick Hollander
Produttore: Billy Wilder per la Paramount
Anno: 1954 Nazionalità: USA b/n 113 min.
1 Oscar: miglior costumi (Edith Head)
5 Nomination: miglior regia, attrice, sceneggiatura non originale, fotografia in b/n, scenografia e arredamento in b/n
1 Golden Globe: miglior sceneggiatura
1 National Board of Review: miglior attore non protagonista (Williams)




Sabrina (Hepburn) figlia dell’autista Thomas Fairchild (Williams) di una famiglia di miliardari, torna completamente trasformata da Parigi. Il primo ad accorgersi di lei è il rampollo David Larrabee (Holden) che subito s’innamora. E il primogenito Linus (Bogart), preoccupato del matrimonio d’interesse col fratello possa non andare in porto incomincia a corteggiarla.

Dietro la facciata leggera e le convenzioni della commedia rosa, Wilder descrive i rituali dell’alta società e le barriere di classe con la sua solita disincantata intelligenza (come dice il padre di Sabrina, autista nella casa di Larrabee: ”la vita è come un’automobile: c’è chi si siede dietro, c’è chi si siede davanti. E in mezzo c’è un vetro”). Romanticismo e ironia in un equilibrio miracoloso: perfino quando Sabrina tenta il suicidio nel garage, lo spropositato numero di automobili, segno della ricchezza dei padroni, toglie tutta la drammaticità alla scena. Innumerevoli le scene d’antologia: dalle lezioni di soufflé a Parigi ai problemi del vecchio Oliver Larrabbe (Hampden) con i sigari e con le olive per il Martini. Sul set, però l’atmosfera fu molto tesa e Bogart, in particolare, si inimicò tutti i colleghi forse perché non si sentiva a suo agio in una parte pensata per Cary Grant. Uscì nelle sale il 9 settembre 1954 e costò 2.238.813 dollari incassandone 10 milioni di dollari.





Trailer concesso da























Top Back