1881. L’ex sceriffo Wyatt Earp (Fonda), arriva a Tombstone per vendicarsi di chi gli ha ucciso il fratello. Dapprima sospetta di Doc Holliday (Mature), un ex medico rovinato dall’alcool e dalla tisi, poi si allea nella sfida finale all’OK Corral contro i malvagi Clanton.

Ford (che disse di aver conosciuto personalmente lo sceriffo) s’ispira ad una delle leggende del West (lo stesso Earp, dieci anni prima aveva fornito una traccia narrativa, poi sceneggiata da S. G. Engel e W. Miller), avvenuta il 26 ottobre 1881, per rappresentare il tema a lui caro della lotta degli uomini onesti per la pace e il progresso. Tutt’altro che un western classico con due donne che si contendono Earp, la maestrina Clementine Carter (Downs) e la meticcia Chihnahna (Darnell): la scena della morte di quest’ultima e uno dei brani più forti della storia del cinema di Ford. Lo stile è insolito ed è elaborato quasi barocco, certe scene non si dimenticano facilmente come la tomba del fratello, la domenica mattina, il negozio del barbiere, la trattoria, il ballo, l’inseguimento polveroso, la recita shakespeariana, gli interni delle abitazioni. Proprio per questo alla prova del tempo è uno dei film di Ford più interessanti e uno dei migliori western di Hollywood, armonico, profondo, nostalgico e lirico allo stesso tempo. Indimenticabile l’interpretazione di Henry Fonda, semplice, ma risoluto e dalla battuta sempre pronta, mentre resta una pietra miliare nella cinematografia la memorabile interpretazione di Victor Mature, sempre vestito di nero, malato, senza una meta, ma con un forte senso della precarietà del tempo. Francis Ford, fratello più anziano del regista, è l’ubriacone. Zanuck dovette a malincuore tagliare, in fase di montaggio, circa mezz’ora, poiché trovò il film troppo lungo. Un’irripetibile scenario di vita di una comunità. Uscì nelle sale il 3 dicembre 1946.