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VIA COL VENTO
(Gone with the Wind)
Regia: Victor Fleming, (George Cukor, Sam Wood, William Cameron Menzies, Sidney Franklin)
Cast: Thomas Mitchell ... Gerald O'Hara
Barbara O'Neil ... Ellen O'Hara - His Wife
Vivien Leigh ... Scarlett
Evelyn Keyes ... Suellen
Ann Rutherford ... Carreen
George Reeves ... Stuart Tarleton - Scarlett's Beau
Fred Crane ... Brent Tarleton - Scarlett's Beau
Hattie McDaniel ... Mammy - House Servant
Oscar Polk ... Pork - House Servant
Butterfly McQueen ... Prissy - House Servant
Victor Jory ... Jonas Wilkerson - Field Overseer
Everett Brown ... Big Sam - Field Foreman
Howard C. Hickman ... John Wilkes
Alicia Rhett ... India
Leslie Howard ... Ashley
Olivia de Havilland ... Melanie Hamilton - Their Cousin
Rand Brooks ... Charles Hamilton - Her Brother
Carroll Nye ... Frank Kennedy - Guest
Clark Gable ... Rhett Butler
Laura Hope Crews ... Aunt 'Pittypat' Hamilton
Eddie 'Rochester' Anderson ... Uncle Peter - Coachman
Harry Davenport ... Dr. Meade
Leona Roberts ... Mrs. Meade
Jane Darwell ... Mrs. Merriwether
Ona Munson ... Belle Watling
Paul Hurst ... Yankee Deserter
Isabel Jewell ... Emmy Slattery
Cammie King Conlon ... Bonnie Blue Butler
Eric Linden ... Amputation Case
J.M. Kerrigan ... Johnny Gallagher
Ward Bond ... Tom - Yankee Captain
Jackie Moran ... Phil Meade
Cliff Edwards ... Reminiscent Soldier
Lillian Kemble-Cooper ... Bonnie's Nurse in London
Yakima Canutt ... Renegade
Marcella Martin ... Cathleen Calvert
Louis Jean Heydt ... Hungry Soldier Holding Beau Wilkes
Mickey Kuhn ... Beau Wilkes
Olin Howland ... A Carpetbagger Businessman
Irving Bacon ... Corporal
Robert Elliott ... Yankee Major
William Bakewell ... Mounted Officer
Mary Anderson ... Maybelle Merriwether
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Sceneggiatura: Sidney Howard, Jo Swerling, Charles MacArthur, Ben Hecht, (non accred. John Lee Mahin, Val Lewton, Donald Ogden Stewart, Howard Hawks), John Van Druten, Oliver H. P. Garrett, Wiston Miller, John L. Balderstone, Michael Foster, Edwin Justus Mayer, F.Scott Fitzgerald, David O’Selznick dal romanzo di Margaret Mitchell
Fotografia: Ernest Haller, Lee Garmes, Ray Rennahan (Technicolor)
Montaggio: Hal C. Kern, James E. Newcom
Scenografia: William Cameron Menzies, Lyle Wheeler, Hobe Erwin, Edward G. Boyle
Costumi: Walter Plunkett
Trucco: Sydney Guilaroff, Ben Nye, Hazel Rogers, Paul Stanhope, Monte Westmore
Musiche: Max Steiner, (non accred. Adolph Deutsch, Hugo Friedhofer, Heinz Roemheld) dirette: Louis Forbes
Produttore: David O’Selzenick per la Selznick International-Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1939 Nazionalità: USA colore 222 min.
8 Oscar: miglior film, regia, attrice(Leigh), attrice non protagonista (MacDanield, il primo dato ad una attrice nera), sceneggiatura, fotografia, scenografia (Wheeler), montaggio
1 Oscar: speciale e onorario a William Cameron Menzies per l’uso del colore e per la produzione del film
3 Nomination: miglior attore (Gable), attrice non protagonista (de Havilland), colonna sonora, effetti speciali (John R. Cosgrove, Fred Albin, Arthur Johns), suono (Thomas T. Moulton)
1 New York Film Critics Circle: miglior attrice (Leigh)
Nella Georgia del 1861, Rossella O’Hara (Leigh) si dichiara ad Ashley (Howard): ma questi la respinge perché fidanzato con Melania Hamilton (De Havilland). Alla discussione assiste, non visto, l’avventuriero Rhett Butler (Gable). Nel frattempo arriva lo scoppio della guerra di Secessione e la bizzosa e indomita Rossella si sposerà con due uomini che non ama, da cui resterà due volte vedova, e rifiuterà le proposte di matrimonio di Rhett, mentre il potere della famiglia si dissolverà con la guerra e la fattoria di Tara si ridurrà ad una misera baracca.
La storia più famosa del cinema: dal romanzo di Margaret Mitchell, un film colossale e indimenticabile, un grande melodramma sullo sfondo di un ampio affresco storico-epico. Un film colossale, costruito su 3000 bozzetti a colori di William C.Menzies che curò il design, con un cast che impegno nomi prestigiosi dello star system, con 2400 comparse, fu portato a termine in meno di un anno. Razzista, sessista, nostalgico, ma anche eccezionalmente spettacolare e con una realizzazione complessa: lo sforzo produttivo fu enorme per l’epoca (4 milioni di dollari, impegnati e gestiti dall’ossessivo David Olivier Selznick). La regia venne affidata prima a Cukor (che girò le prime tre settimane, poi venne licenziato perché sul piano delle scene sentimentali era esperto, ma non sulle quelle di massa o epiche, in seguito perché era in rotta con Gable, in quanto Cukor curava più le prime donne, e poi perché cambiava spesso le battute del dialogo). Allora Selznick fece scegliere a Gable il regista Victor Fleming, che a sua volta ebbe un collasso nervoso per le tensioni sul set, per questo il produttore scelse Sam Wood (aiutato anche da Menzies), che lo supplì anche dopo il suo ritorno, si dice che al mattino gli attori avevano Fleming e il pomeriggio Wood. Alla fine Selznick disse che nella versione definitiva Wood aveva girato circa 33 minuti. Il copione in un primo tempo fu affidato a Sidney Howard (ma fece una stesura per un film di 5 ore), così iniziò a passare attraverso numerose mani, non tutte accreditate, tra cui quelle di Oliver Garrett, Scott Fitzgerald, Ben Hecht, Howard Hawks (che sostenne vivamente di aver collaborato alla stesura di alcune scene, ma lo sceneggiatore John Le Mahin non accettò tale affermazione), John Van Druten, Edwin Justus Mayer, ognuno dei quali integrò scene e dialoghi alternativi e persino lo sconosciuto (all’epoca) produttore horror Val Lewton, che pur disprezzando il romanzo di Mitchell, scrisse alcune scene per il film. Gable tentennò non poco prima di accettare la parte che era fatta su misura per lui, erano stati presi in considerazione Gary Cooper, che poco si conciliava con la parte ed Errol Flynn, che non aveva doti istrioniche. Per il ruolo di Rossella ci fu una vera e propria battaglia tra prime donne, prima Norma Shearer, poi Katharine Hepburn, Susan Hayward, Lana Turner, Lucille Ball, Joan Bennett, Joan Crawford, Margaret Sullivan, Jean Arthur, Ann Sheridan, Carole Lombard, Paulette Goddard, Miriam Hopkins. Anche la fotografia ebbe numerosi cameramen, sebbene l’unico a comparire sui credits sia Ernest Haller (che subentrò a Lee Garmes), che con Ray Rennahan ottennero un Technicolor smagliante e luminoso, mai visto prima. Un vero e proprio monumento-colossale hollywoodiano, le aspettative di Selznick non andarono deluse: infatti il pubblico decretò il film come uno dei più grandi capolavori mai realizzati, un vero e proprio successo che continua a sfidare il tempo, facendone un caso unico nella storia del cinema. Celebre la colonna sonora di Max Steiner, alla contribuirono per alcune scene Adolph Deutsch, Hugo Friedhofer, Heinz Roemheld. Memorabili i tramonti di fuoco e la sua chiusa immortale (“Ci penserò domani, dopotutto domani è un altro giorno”). In conclusione Selznick mandò una lettere a Frank Capra, all’ora presidente della Screen Director’s Guild, dicendo di aver accreditato l’intero film a Fleming (Cukor e Wood avevano infatti rifiutato di comparire nei titoli di testa), ma aggiunse esplicitamente di essere stato “l’unico a tenere sempre saldamente il film in mano”. E arrivò a dire che se si fosse conosciuta la verità, sia William Cameron Menzies sia lui stesso avrebbero meritato di figurare come autori più di qualsiasi regista che avesse lavorato nel film. Come cast director lavorò anche Anthony Mann. Uscì nelle sale il 15 dicembre del 1939, costò in un primo tempo alla Selznick International 1.500.000 dollari, ma poi unendosi alla Metro-Goldwyn-Mayer si salì fino alla cifra di 2.250.000 dollari e fino ad arrivare a 3.900.000, ma ne incassò 79.375.000 dollari.
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